Image

Charlotte Perriand sulla Chaise longue basculante B 306, (1928). Foto © AChP

Image

Charlotte Perriand sulla Chaise longue basculante B 306, (1928). Foto © AChP

Charlotte Perriand amava il charleston

La progettista francese, pioniera dell’architettura e del design, nel volume di Gisella Bassanini e Giovanna Canzi

Carlotta Venegoni

Leggi i suoi articoli

Amante del charleston, del profumo del fieno e delle notti stellate, audace e guerriera, capelli à la garçonne, la pioniera dell’architettura e del design Charlotte Perriand (1903-99) fa parte a pieno titolo di quell’effervescente avanguardia culturale dei primi decenni del XX secolo. Il volume di Gisella Bassanini e Giovanna Canzi ripercorre la vita della progettista francese, attraverso pagine che restituiscono le tappe fondamentali del suo percorso artistico, cogliendone la straordinaria grinta e sensibilità.

Una genialità rimasta fin troppo nell’ombra (forse perché era una donna?) e che finalmente oggi viene degnamente riconosciuta. Entrata giovanissima nello studio di Le Corbusier (celebre la glaciale accoglienza dell’architetto, che l’apostrofò con un: «Qui, signorina, non si ricamano cuscini»). Charlotte Perriand firmò con l’atelier parigino numerosi progetti che rivoluzionarono il concetto stesso d’arredamento (come la chaise longue basculante del 1928, prodotta poi da Cassina). La sua dolcezza influenzerà i lavori del gruppo, costituendo la cifra stilistica di tutti gli elementi d’arredo, pietre miliari nella storia del design del XX secolo, ancora oggi tra i più noti al mondo.

Dieci anni dopo era pronta ad affrancarsi dall’ingombrante nome di Le Corbusier, con cui rimarrà amica, intenta a trovare una nuova strada per inventare il futuro. L’esperienza di lavoro in Giappone segnerà in modo decisivo il percorso della progettista, basato sulla ricerca di forme e linee pure e funzionali, che saranno una costante nel suo lavoro. I suoi progetti, di mobili, di architetture e di interni, annunciano un delicato connubio tra tecniche artigianali e materiali industriali come l’acciaio, l’alluminio e il vetro; arredi dalle forme rivoluzionarie e innovative posti al servizio della vita quotidiana. Con le sue creazioni, Perriand portò nelle case i prodotti e i materiali della modernità, dando vita a una nuova sensibilità del vivere che tutt’oggi contraddistingue i nostri ambienti.

Charlotte Perriand sulla Chaise longue basculante B 306, (1928). Foto © AChP

Carlotta Venegoni, 02 gennaio 2023 | © Riproduzione riservata

Altri articoli dell'autore

Sono stati riconosciuti dipinti attribuiti a Tiziano, Tintoretto, Spinello Aretino, Giovanni Fei, alla bottega di Vittore Carpaccio e Paolo Veneziano, sottratte alla collezione fiorentina Contini Bonacossi. Nuove ricerche ne hanno identificate altre di Francesco Guardi, Michele Marieschi, Giuseppe Gambarini, Canaletto, Alessandro Turchi detto l’Orbetto

Un libro per chi non ha il cervello pigro, che riflette sulla permanenza del segno umano

Un volume raccoglie gli atti del convegno tenuto all’Università «La Sapienza» nel 2020 sulla caccia e sugli animali nella Libraria e nelle collezioni di Francesco Maria II della Rovere

In Artes e technes Caterina Zaira Laskaris propone percorsi tematici che dai meccanismi realizzativi giungono fino alle problematiche conservative delle opere

Charlotte Perriand amava il charleston | Carlotta Venegoni

Charlotte Perriand amava il charleston | Carlotta Venegoni