Una fotografia dalla scorsa edizione di Art Basel

Cortesia di Art Basel

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Una fotografia dalla scorsa edizione di Art Basel

Cortesia di Art Basel

Che cosa attendersi da Art Basel

L’edizione 2024 sancirà l’inizio di una crisi delle vendite o fornirà un segno di stabilità del mercato?

Dal 13 al 16 giugno si terrà a Basilea quella che nonostante la concorrenza di Frieze rimane la fiera d’arte contemporanea più attesa e importante al mondo, vera cartina di tornasole per misurare il mercato e, quest’anno, per verificare l’ampiezza della crisi del contemporaneo che ha già manifestato qualche segno nelle aste.

L’edizione 2024, che vede il numero totale delle gallerie avvicinarsi a 300, avrà una partecipazione significativa delle gallerie italiane: Artiaco, Cardi, Massimo Minini, Lia Rumma, Lorcan O’Neill, Magazzino, Continua, Raffaella Cortese, Galleria dello Scudo, A arte Invernizzi, Massimo De Carlo, Kaufmann Repetto, Gió Marconi, Galleria Christian Stein, ZERO, Mazzoleni, Tornabuoni e Tucci Russo. Quello che le gallerie esporranno negli stand non è ancora dato sapere, ma è interessante la panoramica degli artisti che saranno presentati nella sezione «Unlimited» curata da Giovanni Carmine, Direttore della Kunst Halle di San Gallo.

Le grandi gallerie sembrano voler andare sul sicuro con grandi nomi del recente passato più che giovani già affermati. La fanno da padrone gli anni Settanta e Ottanta: Konrad Fisher presenta Carl Andre, Gagosian opta per Christo e a Donald Judd, David Zwirner si affida a Dan Flavin, Sigmar Polke  e Yayoi Kusama, la Gladstone Gallery espone Keith Haring e Hauser & Wirth ospita Jenny Holzer. A parte la Kusama e la Holzer, alle quali auguriamo lunga vita, tutti gli altri sono artisti deceduti. Non esattamente una panoramica di quello che sta accadendo oggi nel mondo dell’arte. Quattro gli artisti italiani presentati ad «Unlimited»: Mario Ceroli (Galleria Cardi), Jannis Kounellis (Kevenig), Antonio Calderara (Galleria Larkin Erdmann), Salvo (Mazzoleni). Anche qui tre defunti su quattro.

Numerosi come sempre gli eventi collaterali a partire dalle due fiere ancillari, Liste  e Volta, entrambe aperte dal 10 al 16 giugno. La prima ospita più di 90 gallerie con alcune interessanti realtà nostrane: da Clima di Milano a Gian Marco Casini di Livorno e Laveronica di Modica; la seconda 45 gallerie inclusa la milanese Ipercubo e la veneziana Marina Bastianello.

Accanto ai più di 400 stand delle tre fiere, la Fondazione Beyeler ha annunciato per la prima volta non una grande retrospettiva (lo scorso anno lo spazio era dedicato a Doris Salcedo) ma un «Summer show» con opere, tra gli altri, di Michael Armitage, Marlene Dumas, Peter Fischli, Cyprien Gaillard, Wade Guyton, Carsten Höller Cildo Meireles, Jota Mombaça, Fujiko Nakaya, Philippe Parreno, Rachel Rose, Tino Sehgal e Adrián Villar Rojas. Durante la fiera sarà inoltre visitabile al Kunstmuseum di Basilea una mostra di Dan Flavin intitolata «Dedications in lights».

Una fotografia della sezione «Unlimited» di Art Basel 2023

Giorgio Guglielmino, 03 giugno 2024 | © Riproduzione riservata

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Che cosa attendersi da Art Basel | Giorgio Guglielmino

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