Dal 10 aprile al 31 maggio la società di advisory Clearwater International presenta la mostra di Alessandro Calabrese (Trento, 1983) «Se tutto bruciasse», a cura di Francesca Interlenghi e in collaborazione con la galleria Viasaterna. Il Gruppo leader a livello globale, attivo nel settore corporate finance e specializzato in operazioni straordinarie di M&A e Debt Advisory, fa la sua prima incursione in contesto artistico in occasione dell’edizione 2024 di Milano Art Week, promuovendo nella sede milanese di Via Agnello 8 una riflessione sul tema dell’ecologia dell’immagine, indagandone criticamente la proliferazione bulimica che è cifra della nostra contemporaneità.
Il progetto espositivo raccoglie 12 opere fotografiche, riconducibili alla serie «Hierarchy of Genres» iniziata nel 2021, in cui l’artista propone una rivisitazione in chiave contemporanea della pittura di genere, muovendo dalle sei categorie che compongono i generi pittorici e concentrandosi sulla pittura di genere (o scene della vita quotidiana) e sulla natura morta. Partendo da un archivio di immagini da lui stesso realizzate, ottenute da fotogrammi di film in cui le persone si abbracciano e da fotografie con composizioni floreali, stampate in formato A4, su carta fotografica lucida e dal lato sbagliato, Calabrese genera un nuovo universo visivo, vibrante di colore.
«Vogliamo che i nostri uffici non siano solo un luogo di lavoro, ma anche uno spazio di contaminazione e scambio di idee», afferma Alexandre Perrucci, managing partner di Clearwater International in Italia. «Per questo, in occasione della Milano Art Week 2024, abbiamo accolto tra le nostre mura l'arte contemporanea, capace di stimolare innovazione, progresso e benessere all’interno e all’esterno dell’azienda».
Da sempre interessato ad esplorare l’articolato sistema delle relazioni umane e rielaborando in chiave artistica i valori distintivi di Clearwater International, tra cui la trasparenza, la fiducia, la collaborazione, il reciproco rispetto, la flessibilità nell’affrontare il cambiamento e il costante impegno nel coltivare le imprese, l’artista ha realizzato per l’occasione un’installazione neon site-specific. La scritta «Fare le cose per bene è l’ultima linea di resistenza» (2024), acquisita dalla società, costituisce il primo tassello di una progettualità a lungo termine, incipit di un sodalizio virtuoso e continuativo che il gruppo intende istituire tra arte e impresa.
Chiosa Perrucci: «Ringraziamo Alessandro Calabrese, che ha saputo dare forma fisica ai valori aziendali che promuoviamo. Le sue immagini evocative spingono alla riflessione e danno vita a un ambiente di lavoro e stimolano la condivisione, la creatività e la socialità. A questa prima iniziativa ne seguiranno altre, rafforzando il senso di appartenenza nella nostra community e favorendo l’arricchimento culturale e il benessere dei nostri professionisti».