La riflessione intorno alle specificità del paesaggio lodigiano, fatto di acque, di nebbie, di terra fertile e di campi, avviata nel 2022 da Platea Palazzo Galeano di Lodi si era aperta con il lavoro di Luca Boffi-Alberonero, che aveva creato nella vetrina dell’associazione una densa ed evocativa nebbia artificiale. Era poi proseguita nel 2023 con Fabio Roncato, che esibiva lavori di cera fusa modellati dalle acque dell’Adda, e nel 2024 con Mariateresa Sartori, che aveva affidato al vento locale, captato da un anemometro, il compito di tracciare disegni circolari. Ora, dal 25 gennaio al 16 marzo, prosegue con la mostra «Marco De Sanctis. “Le piangenti”», che cita nel titolo quelle figure (femminili in prevalenza, ma non solo: le prefiche o «pleureuses», o «weepers») che, piangendo e lamentandosi secondo rituali codificati, accompagnavano i riti funebri, e che figurano in tanti antichi sepolcri.
In questa serie di lavori di Marco De Sanctis (Milano, 1983, cresciuto nel Lodigiano e oggi trasferito a Bruxelles) il loro «pianto» non è però suggerito da una postura o mimato in qualche modo dall’artista ma è generato da fenomeni chimici, frutto dell’esposizione delle sculture all’azione della pioggia, che disegna colature di ossido sui loro volti. Per farlo, l’autore conficca sopra alle loro orbite elementi che convogliano i rivoli d’acqua negli occhi della scultura e che accelerano il fenomeno chimico. Così accade nella fusione in bronzo del busto del «Laocoonte» vaticano, esposto nel cortile della Biblioteca Laudense, sulla cui brutale maschera di sofferenza l’artista ha impiantato due foglie d’agave, che fanno scaturire dagli occhi un rivolo di pianto verderame. Anche i grandi lavori su carta esposti nella vetrina di Palazzo Galeano, in corso Umberto I, sono frutto di un processo «alchemico», che si forma con la reazione tra l’acqua piovana e i sali (nitrati, solfato di rame e sali diversi mescolati a polvere di bronzo e ossidi di rame) stesi sul supporto. È la pioggia, così, a creare le colature di colore che si manifestano sulla carta come ectoplasmi, o come nuvole gonfie di pioggia. La pratica di Marco De Sanctis si nutre infatti dell’alleanza con la natura e si avvale della complicità della durata temporale, sottraendo deliberatamente all’autore gran parte della pratica creativa.
La sera dell’inaugurazione, il 25 gennaio alle 20, nel cortile della Biblioteca Laudense (in via Fanfulla 2), Platea Palazzo Galeano, l’associazione culturale nata nel 2020 per volere di alcuni mecenati del territorio e sempre cresciuta in qualità e quantità di iniziative, con Associazione Argine, una più recente realtà culturale animata da diversi professionisti con l’intento di arricchire l’offerta culturale di quest’area, presentano «Cheung», performance musicale di American Ghost Bird.