Lidia Panzeri
Leggi i suoi articoliVenezia. Ricorre il cinquantesimo anniversario della attività dei Comitati Privati Internazionali per la Salvaguardia di Venezia, occasione per tracciare il bilancio non solo dei loro interventi, ma anche del ruolo che hanno ricoperto in termini di politica culturale in una città che si è grandemente trasformata in questo mezzo secolo.
Nella tradizionale seduta pubblica annuale, tenutasi a Palazzo Ducale il 5 aprile, sono stati elencati punti di forza e criticità dell'operato dei Comitati privati. Tra i primi: l'accordo, pur complicato, come l’ha definito la sottosegretaria Ilaria Buitoni Borletti, tra il Mibact e i Comitati, grazie al quale il Ministero fornisce loro il supporto tecnico scientifico per i progetti all’interno del sito Venezia e la sua laguna.
La criticità è rappresentata dai rapporti conflittuali con l’Unesco: troppo onerose, a parere del presidente dei Comitati Privati Umberto Marcello del Majno, le richieste in termini di contributi finanziari dell'organismo internazionale, per una città ormai ridotta alla soglia dei 50mila abitanti. Un dato, quest'ultimo, sottolineato dal patriarca Francesco Moraglia; basti pensare che il suo predecessore patriarca Angelo Roncalli, poi papa Giovanni XXXIII, nel 1953 aveva trovato una città di quasi 200mila abitanti. A prescindere da una normativa fiscale che penalizza il patrimonio ecclesiastico, la drastica riduzione dei veneziani ha notevoli riflessi sugli edifici di culto, che trovano la loro ragione d’essere in una comunità che li sostenga. Non ha senso tenere aperte le chiese senza questo requisito; a questo è poi connesso il problema di un loro utilizzo consono, una volta venute meno la funzione religiosa.
Un altro aspetto critico è la crescita esponenziale del turismo per il quale, ha dichiarato la vicesindaca di Venezia Luciana Colle, il Comune sta studiando le opportune contromisure.
È spettato a Giordano Zeli, vicepresidente dei Comitati, tracciare un bilancio degli interventi effettuati o in programma nel biennio 2016-17 per iniziativa dei 23 comitati di 11 Paesi. Nel 2016 sono stati realizzati 43 progetti di restauro per un importo di 3,6 milioni di euro; in corso o in fase di avvio per quest’anno ne sono 59, per un importo di 5 milioni di euro.
Tra i più importanti l’allestimento dell’Ala Palladiana delle Gallerie dell’Accademia (The Venice in Peril Fund e Venice International Foundation); il restauro del Monumento Funebre a Nicolò Orsini nella Basilica di San Giovanni Paolo (Fondazione Venetian Heritage onlus); il ripristino entro il 2018 delle 27 sale neoclassiche al primo piano del Museo Correr, da parte del Comitato Francese; il restauro del Presbiterio e di tre tele di Paolo Veronese nella chiesa di San Sebastiano e quello in corso (termine 2018) del ciclo di Sant’Orsola di Vittore Carpaccio alle Gallerie dell’Accademia (Save Venice).
Da sottolineare anche diversi contributi per pubblicazioni di cataloghi e per il restauro dei materiali archivistici.
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