Monica Trigona
Leggi i suoi articoliAlzi la mano chi ha pensato almeno una volta, addentrandosi tra i fitti corridoi di una fiera-mercato di arte, quanto sarebbe appagante confrontarsi con le opere esposte e, magari, con i loro autori, senza che una terza voce necessariamente glieli «racconti». Per carità, le gallerie d’arte sono essenziali e importantissime per la promozione e la crescita degli artisti, s’intenda bene, ma non tutti riescono a superare l’impasse di riuscire a confrontarsi con addetti ai lavori solo per il piacere di approfondire certe tematiche e senza obblighi o promesse d’acquisto. D’altro canto, l’artista, generalmente non un dealer per sua natura, è nell’immaginario collettivo un tipo originale, quanto più o meno tormentato, che cerca di restituire agli altri, tramite i suoi lavori, una visione personale del mondo sulla scorta di un innato talento. Come non desiderare quindi un incontro più diretto possibile con la sua poetica? ReA! Fair, al suo quinto anno di attività, organizzata da ReA! Arte, associazione culturale no profit fondata da Maryna Rybakova e Pelin Zeytinci, rappresenta quella fiera «diversa», un momento in cui il mercato e la cultura si incontrano in modo inedito, dove l’espositore è l’autore stesso che vende le sue opere. Per la prima volta sul finire della primavera (dal 12 al 15 giugno), e non più in autunno, la rassegna promuove artisti in ascesa senza alcun «filtro». A partire dalla sede espositiva, un’ex fabbrica di elettro-morsetterie, OPOS, nel Certosa District di Milano, si può intuire la natura di ReA! Fair. Questo suggestivo spazio, reso nuovamente attivo da trentacinque anni, è infatti «restio ad accogliere le logiche puramente commerciali della produzione, privilegiando l’innovazione nella sua dimensione anche astratta, promuovendo la ricerca e volgendo lo sguardo verso orizzonti d’avanguardia e sostenibilità».
Al consueto numero di un centinaio di artisti selezionati durante le scorse edizioni, si contrappongono, novità del 2025, solo 50 nomi scelti tra quanti (oltre 500!) hanno lanciato la propria candidatura per partecipare alla fiera. Il comitato scientifico, tutto al femminile, Maria Myasnikova, Erica Massaccesi, Rita Meschiari, Valeria Conti, Milena Zanetti e Vittoria Martinotti, ha scelto un numero molto più contenuto di emergenti provenienti da differenti parti del mondo. La compagine finale di creativi si esprime con media diversi senza limiti di linguaggi o tematiche affrontate nelle proprie ricerche. Kinga-Noémi Ács, ADA, Anna Andrzhievskaia, Daniele Antoniazzi, Diego Azzola, Erica Bardi, Adriano Bassi, Catelijne Boele, Anna Botticini, Irina Brana, Coco Brun, Carlos Castro, Paola Cenati, Cecilia Del Gatto, Jingyan Ding, David Michel Fayek, Dmitrii Filimonov, Aleisha Fitz, Carla Giaccio Darias, Luca Harlacher, Jenny Hitz, Cleo Kempe Towers, Jeanna Kolesova, Ali Kulunyar, Larissa Laban, Marko Milovanovic, Jakob Mödlinger, Samira Mosca, Katya Ohii, Mariana Paku, Yicai Pan, Sofia Parma, Giulio Polloniato, Lorenzo Ramos, Guido Ravanelli, Andrea Ricklin, Graziella Romeo, Sabrina Rosenheim, Alina Samarkanova, Beatriz Santos, Martino Santori, Jeltje Schuurmans, Niya Tsenkova, Trasparente, Naomi Treistman, Marie-Charlotte Urena, Zehui Xu, Qing Yunge, Yiwen Zheng, Yunying Zhu sono gli autori delle opere che sarà possibile ammirare nel percorso. Con l’intento di rendere più democratico il sistema dell’arte contemporanea, la fiera è un’opportunità unica per gli artisti che vogliono farsi conoscere e desiderano poter fidelizzare i propri potenziali estimatori. Due sono i premi previsti dall’organizzazione. Il primo, «Cash prize», è un riconoscimento in denaro di 1.500 euro che verrà assegnato ad un autore individuato da una giuria esterna, sponsorizzata da Artsted; il secondo, «Art residence», consiste invece in una residenza artistica, completamente pagata, resa possibile grazie alla collaborazione con uno dei partner di ReA! Fair, Lami-Genolini Art Residency.
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