Image

Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine

Immagine realizzata da Nastassia Katorowicz Torres a Torino nel 2016 durante la prima edizione del Camera/Icp Intensive Program in Visual Storytelling nel corso di una esercitazione a Porta Palazzo

© Nastassia Katorowicz Torres

Image

Immagine realizzata da Nastassia Katorowicz Torres a Torino nel 2016 durante la prima edizione del Camera/Icp Intensive Program in Visual Storytelling nel corso di una esercitazione a Porta Palazzo

© Nastassia Katorowicz Torres

Da (quasi) dieci anni a Torino c’è Camera

A giugno, i Lucie Awards hanno premiato il lavoro di tutto il team: «un incentivo a fare ancora di più e ancora meglio nei prossimi anni, con una particolare attenzione alla dimensione internazionale», afferma il presidente Emanuele Chieli

Olga Gambari

Leggi i suoi articoli

Sono tanti i progetti che Camera-Centro Italiano per la Fotografia cura nella sua sede torinese e nelle sue collaborazioni sparse da quasi dieci anni (è stata aperta al pubblico il primo ottobre 2015). Tanti come sono le declinazioni e i significati che la fotografia incarna nel suo essere storica e contemporanea insieme. C’è la memoria, c’è l’archivio, la produzione, l’esplorazione dell’oggi e l’educazione all’immagine; tutte attività che Camera promuove attraverso mostre, laboratori, incontri e workshop. Il rinnovato bookshop, che propone testi non solo di fotografia ma legati ad essa anche per vie trasversali, è un manifesto simbolico che accoglie il visitatore nello spazio, raccontando una visione di questo linguaggio come dimensione plurale. 

Proprio per questa sua natura aperta, Camera è stata premiata quest’anno con il riconoscimento internazionale dei Lucie Awards, gli «Oscar» della fotografia, nella categoria «Spotlight» per l’impegno a diffondere la cultura della fotografia in Italia rivolgendosi a pubblici diversi. Emanuele Chieli, presidente e tra i fondatori di Camera, commenta: «Sono stati dieci anni intensi, di forte crescita e siamo particolarmente felici di questo riconoscimento. Non potevamo sperare di festeggiare in modo migliore i nostri primi dieci anni. I Lucie Awards confermano la qualità del lavoro svolto da tutto il team, guidato negli ultimi nove anni da Walter Guadagnini, in qualità di direttore artistico, ed è un incentivo a fare ancora di più e ancora meglio nei prossimi anni, con una particolare attenzione alla dimensione internazionale di Camera».

Nella Project Room si è inaugurata a inizio luglio una mostra che parla del progetto «Intensive Program in Visual Storytelling» nato nel 2016 dalla collaborazione di Camera con l’International Center of Photography (Icp) di New York. L’Icp, la scuola fondata da Cornell Capa nel 1974 e sede degli Infinity Awards dal 1985, è uno dei luoghi di riferimento della fotografia internazionale e il programma da Camera, dedicato ad approfondire il linguaggio della fotografia documentaria contemporanea, porta a Torino ogni anno, nel mese di luglio, i docenti dell’Icp e un gruppo di studenti da tutto il mondo, ragionando anche sul tessuto urbano e umano cittadino. Negli anni si sono così sviluppate esplorazioni territoriali e nuovi sguardi su tematiche come le donne e il lavoro, l’identità di genere, le comunità straniere e la migrazione.

La mostra, allestita fino al 14 settembre e curata da Cristina Araimo, Barbara Bergaglio e Giangavino Pazzola, presenta quest’esperienza decennale con una selezione di alcune tra le 10mila fotografie realizzate dalle 200 fotografe e fotografi arrivati in città da 34 paesi del mondo, protagonisti nelle passate edizioni del programma di alta formazione professionale. Fotografie che vivono in mostra sia come proiezione, sia inserite cronologicamente in un armadio d’archiviazione con un cassetto specifico per anno, come cartoline a disposizione del pubblico. Insieme, l’esposizione propone sette focus dedicati a progetti di autrici e autori internazionali che hanno frequentato sia il programma torinese sia il «One Year Certificate Program» a New York. Sono Lucia Buricelli, Nastassia Kantorowicz Torres, Gianluca Lanciai, Ashima Yadava, Deka Mohamed, Andrés Altamirano e Iva Sidash

Negli altri spazi del centro prosegue, fino al 21 settembre, la grande antologica dedicata a un maestro della fotografia, Alfred Eisenstaedt (1898-1995), nato in Polonia (allora Prussia), da dove dovette fuggire nel 1935, a causa delle leggi razziali, alla volta degli Stati Uniti, divenendo uno dei principali fotografi della rivista «Life». Una mostra che si racconta al pubblico con una serie di visite guidate ogni domenica alle 17 e che diventa paesaggio attivo per laboratori aperti ai bambini lungo tutta l’estate. Altre attività per gli adulti ripartiranno in autunno con il Corso Base di Fotografia, previsto a fine ottobre, guidato da Alessandro De Bellis e Matteo Montenero.

Nell’ambito del palinsesto dei Rencontres d’Arles, il più importante e prestigioso festival di fotografia in Europa che prosegue fino al 5 ottobre, Camera presenta poi un omaggio alla fotografa palermitana Letizia Battaglia (1935-2022), dal titolo «Always in search of life», curato da Guadagnini. Realizzata in collaborazione con Jeau de Paume e l’Archivio Letizia Battaglia, dopo l’esordio a Tours, la mostra è ora ospitata nella Chapelle Saint-Martin du Méjan di Arles, con un corpus di 160 immagini e una serie di documenti tra riviste e giornali che raccontano la vita di questa reporter dove vita e poesia si mescolavano.

Una veduta della mostra «Camera meets Icp. Un archivio vivente», Torino, Camera-Centro Italiano per la Fotografia. Photo: Enrico Turinetto

Olga Gambari, 18 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

Da (quasi) dieci anni a Torino c’è Camera | Olga Gambari

Da (quasi) dieci anni a Torino c’è Camera | Olga Gambari