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«Il Paradiso Terrestre», una festa in costume nella cucina della Palazzina dell’Orologio della Villa di Marlia. A sinistra Cecil Pecci Blunt, marito di Mimì, nei panni dell’«Angelo scacciatore»

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«Il Paradiso Terrestre», una festa in costume nella cucina della Palazzina dell’Orologio della Villa di Marlia. A sinistra Cecil Pecci Blunt, marito di Mimì, nei panni dell’«Angelo scacciatore»

Dalí, Cocteau, Diaghilev, Moravia: giorni felici da Mimì Pecci Blunt

Nella Villa Reale di Marlia una mostra fa rivivere gli anni in cui la residenza della mecenate (un tempo appartenuta a Elisa Bonaparte) era il ritrovo di artisti, intellettuali e musicisti internazionali

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Laura Lombardi

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Si è inaugurata il 21 luglio alla Villa Reale di Marlia «Mimì. Anna Laetitia Pecci Blunt: la sua anima in un archivio. La vita, gli appunti e le immagini», la mostra a cura di Roberta Martinelli dedicata alla figura dell’eclettica e raffinata mecenate (Roma, 1895-Marlia, Lu, 1971) che qui ebbe la sua residenza estiva, dove si circondò di ospiti quali Salvador Dalí con Gala, Jean Cocteau, Paul Valéry, Paul Claudel, Francis Poulenc, Mario Praz, Massimo Bontempelli, Alberto Moravia.

Salvador Dalí a Marlia

Nel progetto di allestimento di Beatrice Speranza, e grazie alle ricerche storiche e ai testi di Simonetta Giurlani Pardini e al videoritratto di Giulia Vannucci, veniamo dunque invitati a riscoprire tramite quaderni, lettere, fotografie, ritagli di giornali, riviste e i taccuini, ma anche collezioni di bambole etniche, quel personaggio di grande fascino, proprio nell’anno in cui ricorrono cent’anni da quando Mimì convinse il marito Cecil ad acquistare la villa e a riarredarla con i mobili Primo Impero, per riportarla al fasto di quando, tra il 1806 e il 1814, proprietaria di quei luoghi era stata una grande mecenate di artisti: Elisa Baciocchi Bonaparte.

Giorgio de Chirico e Mimì Pecci Blunt nel 1938

Mimì (che per una strana coincidenza anche a Parigi avrebbe abitato poco distante dalla dimora di Elisa) anima così un cenacolo di artisti, intellettuali, musicisti, che intrattiene anche con sontuose ed esclusive feste, poi descritte in riviste internazionali quali «Vogue», spettacoli in costume e altre manifestazioni all’insegna della creatività.

«Vogue», agosto 1930, Bal Blanc, foto di Man Ray © Archivio di Villa Reale di Marlia

Immaginiche la stessa padrona di casa commenta in calce, con una calligrafia minuta, precisa, facendo prova di una sottile ironia che ben traduce il suo temperamento e il suo essere in fondo lei stessa una sorta di opera d’arte. Fin da quell’album di fotografie, datato 1926, dove Mimì immortala, nel giardino della villa, Sergej DiaghilevBoris KochnoSerge Lifar, tre fra i più importanti componenti dei celebri Balletti Russi.

La mostra è allestita fino al 17 dicembre nelle ex cucine, dove i Pecci Blunt organizzavano le loro feste, all’interno della Palazzina dell’Orologio, sala di cui Mimì aveva studiato dei giochi di luce e utilizzato dei collage realizzati con le sue foto per rivestire parte delle pareti. L'appuntamento è promosso da Henric e Marina Grönberg, attuali proprietari della villa, che dal 2014 si sono dedicati al complesso ripristino della struttura e dei giardini, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca ma anche dall’associazione «Napoleone ed Elisa: da Parigi alla Toscana».

Laura Lombardi, 24 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

Dalí, Cocteau, Diaghilev, Moravia: giorni felici da Mimì Pecci Blunt | Laura Lombardi

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