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Roberta Bosco
Leggi i suoi articoliNuovo colpo di scena al Centro Andaluz de Arte Contemporáneo (Caac) con sedi a Siviglia e Cordova. La collezionista Jimena Blázquez Abascal se n’è andata all’improvviso così come era arrivata due anni fa, quando fu nominata direttrice del principale centro d’arte contemporanea dell’Andalusia tra critiche e polemiche motivate dal licenziamento fulminante del suo predecessore, Juan Antonio Álvarez Reyes. Nominato nel 2010 attraverso un regolare concorso pubblico, come consiglia il Codice di Buone Pratiche concordato con il Ministero della Cultura, Álvarez Reyes (già direttore di «El Periódico del Arte», l’edizione spagnola de «Il Giornale dell’Arte») venne rimosso da un giorno all’altro pur godendo dell’appoggio di tutto il settore.
Dopo soli due anni, e senza alcuna avvisaglia (a parte la perdurante tensione derivata da una nomina controversa, unita alla pressione dei media e al controllo costante della comunità artistica), Jimena Blázquez Abascal ha annunciato le sue dimissioni per motivi personali, lasciando un programma «blindato» per i prossimi due anni in entrambe le sedi: il Caac di Siviglia e il Centro Andaluso per la Creazione Contemporanea (C3A) di Cordova. Sebbene secondo l’ex direttrice la decisione risponde alla volontà di garantire la continuità istituzionale, il suo successore si troverà con il futuro «ipotecato» per i prossimi due anni, poiché non avrà la possibilità di realizzare nuovi programmi né i fondi per farlo. Inoltre, prima di abbandonare, Blázquez Abascal ha anche pianificato l’ampliamento del Caac nel Padiglione del XV secolo, la cui apertura è prevista per il 2026.
Al di là delle polemiche che l’hanno sempre accompagnata, durante il suo mandato è stata condotta un’analisi approfondita delle collezioni pubbliche d’arte contemporanea dell’Andalusia, migliorandone l’accessibilità digitale e la documentazione disponibile per la ricerca. Contemporaneamente, è stato implementato un Piano di Salvaguardia per rafforzare la sicurezza e la conservazione del patrimonio. Inoltre Blázquez Abascal ha promosso un programma «ibrido», consolidando la proiezione internazionale e intensificando l’attenzione alla scena locale con un programma diversificato che ha incluso cinema, jazz, danza, musica e tecnologia. Come risultato, e a dimostrazione del crescente interesse per le attività dell’istituzione, nel 2024 le visite sono aumentate del 20%. Il Governo dell’Andalusia ha già annunciato che bandirà un concorso pubblico per la nomina del futuro direttore.
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