«Picasso Ingres: Face to Face», alla National Gallery dal 3 giugno al 9 ottobre, è un’occasione unica per vedere a confronto due opere iconiche, una debitrice dell’altra: «Donna con libro» (1932) di Pablo Picasso è un omaggio non troppo velato al ritratto di «Madame Moitessier» (1856) di Jean-Auguste-Dominique Ingres.
La fascinazione che Picasso ha subito nei confronti di Ingres non si è limitata alla citazione formale, bensì si riscontra in tutto il periodo degli anni Venti che la storiografia definisce «Neoclassico». Il confronto diventa così un momento di riflessione in cui passare al vaglio non solo lo stile e l’iconografia di due secoli ma anche come sono cambiati il gusto e i valori della borghesia parigina e più in generale europea.
L’esposizione, organizzata grazie all’eccezionale collaborazione con il Norton Simon Museum di Pasadena in California da cui proviene il quadro di Picasso, consente al pubblico anche di esplorare la duratura affinità dello spagnolo con Ingres e la sua capacità di fare riferimento o di «rubare» il lavoro di altri artisti.
«Picasso ci fa rivedere Ingres e Ingres ci aiuta a capire Picasso», scrive Gabriele Finaldi, direttore della National Gallery. Ne è un esempio il dettaglio del riflesso nello specchio alle spalle di Madame Moitessier che, destrutturando le regole della riflessione geometrica a favore di una simultaneità della rappresentazione, sembra anticipare i fondamenti concettuali del Cubismo.