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Roma, Parco Archeologico del Colosseo. Vista sui fori imperiali e sulle basiliche di Massenzio e di Santa Francesca Romana al Palatino

Liberatoria Parco Archeologico Colosseo in Docway

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Ecco le Minicifre della cultura 2025: «Per conoscere la realtà e le potenzialità inespresse», dice Giuli

Il progetto, sui dati 2022-24, è promosso dal Ministero della Cultura e dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, ed è utile per consultare, raccogliere, analizzare, rendere accessibili i dati statistici e gli indicatori sulla domanda e sull’offerta culturale in Italia

Samantha De Martin

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Cresce l’interesse per i luoghi del patrimonio italiano con un numero sempre maggiore di utenti (soprattutto nel Centro-Nord) in visita a musei, gallerie, monumenti e siti archeologici. In Italia se ne contano 4.416 che nel 2022 hanno attratto quasi 108 milioni di visitatori (rispetto ai circa 49mila del 2021). Una certa vitalità si registra anche nei luoghi dell’arte contemporanea, dell’architettura e del design, mentre quest’ultimo cresce in termini di imprese occupazione e valore aggiunto. Sono alcuni dati emersi dall’edizione 2025 di «Minicifre della cultura», il progetto promosso dal Ministero della Cultura e realizzato dal Dipartimento per le Attività culturali e dalla Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali. «Una rappresentazione stratificata di un ecosistema vivente, dai luoghi del patrimonio alle industrie creative, che fornisce dati utili per conoscere la nostra realtà e le enormi potenzialità ancora inespresse», lo ha definito il ministro della Cultura Alessandro Giuli nel suo messaggio inviato ieri alla presentazione svoltasi nella Sala Spadolini del MiC.

Il progetto, alla sua terza edizione, è uno strumento utile per consultare, raccogliere, analizzare, rendere accessibili i dati statistici e gli indicatori sulla domanda e sull’offerta culturale in Italia, ma anche per analizzare alcune differenze tra Nord e Sud. I dati, scaricabili anche dal sito web minicifre.cultura.gov.it, si possono consultare nel volume In primo piano, una collazione di testi e infografiche che si affianca alla più ampia pubblicazione Minicifre della cultura. Edizione 2025.

Gli ambiti di indagine sono otto, prevalentemente incentrati sulla dimensione economica della cultura: patrimonio culturale; biblioteche e archivi di Stato; arti visive, architettura contemporanea e design; editoria; spettacolo; formazione e occupazione in cultura; risorse economiche; benessere e cultura. Le fonti, riferite al triennio 2022-24, sono principalmente costituite da rilevazioni condotte dall’Istat, dal MiC in collaborazione con le Regioni e le Province autonome e tramite il Sistema statistico nazionale (Sistan). Come ha evidenziato Onofrio Cutaia, commissario straordinario della Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali, l’edizione 2025 ha introdotto alcune novità, come l’attenzione alle imprese culturali e creative e al non profit e il focus sul 5×1000 per il patrimonio culturale.

Dall’ambito di indagine relativo al patrimonio culturale, emerge che 34 persone su 100 hanno visitato musei o mostre almeno una volta nell’ultimo anno. In testa c’è il Parco archeologico del Colosseo, seguito dalla Galleria degli Uffizi e dal Parco archeologico di Pompei. A esercitare un ruolo fondamentale per la protezione del patrimonio è il Comando Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (Tpc) che nel 2024 ha recuperato oltre 80.500 reperti. Anche il fronte delle biblioteche statali (più numerose al Nord) e degli Archivi di Stato registra un aumento degli utenti.

La classifica delle mostre più visitate in Italia nel 2024 incorona invece la 60ma Biennale d'Arte a Venezia con 727.270 ingressi, mentre Milano, Roma e Trieste hanno ospitato le restanti esposizioni più visitate. Mentre cala il fatturato dell’industria di quotidiani e periodici, 73 persone su 100 risultano aver letto almeno un libro nell’ultimo anno. Buone notizie anche dallo spettacolo dal vivo per il quale nel 2024 il Ministero della Cultura ha stanziato 447 milioni di euro attraverso il Fondo nazionale per lo spettacolo dal vivo. 

Se complessivamente l’Italia spende in cultura 10,1 miliardi di euro (mentre Paesi come la Germania e la Francia investono ciascuno più del doppio), di cui 3,3 miliardi stanziati dal MiC, le principali fonti di finanziamento provengono da risorse pubbliche (cresciute tra il 2019 e il 2023), da programmi europei, mecenati, fondazioni bancarie (+4% rispetto al 2019), mentre il 2024 è l’anno delle donazioni ArtBonus (+ 23% rispetto al 2023).

Roma, Archivio di Stato presso il Palazzo della Sapienza. © Davide Lanzilao/Gramma Studio

Roma, Museo Nazionale Romano. Terme di Diocleziano. Gruppo di Marte e Venere, 170 d.C circa. © Scuola nazionale del patrimonio e delle attività culturali

Samantha De Martin, 19 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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