Re Fuad, Howard Carter ed Ernesto Verrucci in visita nella Valle dei Re in Egitto

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Re Fuad, Howard Carter ed Ernesto Verrucci in visita nella Valle dei Re in Egitto

Ernesto Verrucci Bey: da Force all’Egitto

Al via le celebrazioni per i 150 anni dalla nascita dell’eclettico architetto marchigiano, attivo in Egitto per 42 anni, protagonista del rinnovamento culturale del Paese tra XIX e XX secolo

Arroccato e immerso nel suggestivo paesaggio del Piceno, Force (in provincia di Ascoli Piceno) ha dato i natali a Ernesto Verrucci (1874-1945), personaggio fondamentale per la storia culturale italiana ed egiziana in anni gloriosi per l’archeologia e la formazione culturale, architettonica e artistica del Paese africano. In onore dell’illustre concittadino il Comune ha promosso una serie di eventi in occasione dei 150 anni dalla nascita.

Emigrato in Egitto a soli 23 anni, Verrucci diventa disegnatore, progettatore di interni, consigliere di fiducia di re Fuad I, con l’attribuzione del titolo di Bey: fu un protagonista di primo piano nel rinnovamento delle istituzioni egiziane, nella rinascita architettonica delle città, dei costumi, dell’economia, della cultura. Tra gli anni ’20 e ’30 del XX secolo ristruttura, infatti, al Cairo, il Palazzo Reale di Abdin e il Palazzo Reale di Kubbeh, mentre ad Alessandria lavora al Monumento al Khedivé Ismail, oggi Monumento al Milite Ignoto, realizzato in travertino piceno, al Palazzo Reale di Ras el Tin e al Palazzo Reale di Montaza. Quest’ultimo edificio è palesemente richiamato nelle forme singolari del Villino Verrucci, edificato dall’architetto all’ingresso del nucleo storico di Force, dove trascorrerà gli ultimi anni della sua vita. 

Fu attivo in Egitto per ben 42 anni (1897-1939), cruciali, nel Paese, per l’archeologia che aveva mosso i primi passi con la spedizione napoleonica, ma che, proprio in questo periodo, vede venire alla luce il ritrovamento di tesori straordinari, primo fra tutti la Tomba di Tutankhamon, scoperta da Howard Carter nel 1922. Verrucci, con il suo lavoro, visse in prima persona questi momenti e contribuì, forte del suo ruolo istituzionale, alla formazione culturale, architettonica e artistica dell’Egitto valorizzandone anche la storia archeologica.

Per tributargli i dovuti onori, il Comune di Force ha organizzato un programma di celebrazioni per far conoscere al grande pubblico non solo le sconosciute vicende biografiche dell’architetto marchigiano, le opere artistiche e architettoniche, le scoperte archeologiche e i fitti intrecci diplomatici e culturali della sua vita, ma anche il contesto delle dinamiche che interessavano la società egiziana, di cui Verrucci si trova a essere esponente di primo piano a contatto con il supremo potere politico, nel momento di passaggio tra XIX e XX secolo, ponendo l’accento sul fertile retroterra culturale in cui egli opera prima di tornare in Italia nel 1936.

Focus delle celebrazioni sono, oltre un calendario estivo ricco di conferenze, incontri e dibattiti tenuti da esperti dei vari settori, a partire dall’archeologo ed ex segretario generale del Consiglio supremo delle Antichità egizie Zahi Hawass (6 luglio, ore 17.30 in piazza Egidi, di fronte il Villino Verucci) e due mostre, aperte dal 6 luglio fino alla fine del mese di settembre.

La prima dal titolo «Ernesto Verrucci Bey: un architetto eclettico tra Italia ed Egitto», a cura di Anna Rita Emili e Giuseppe Bonaccorso della Scuola di Ateneo di Architettura e Design dell’Università di Camerino, ricostruisce le tappe fondamentali della vita e gli interessi di Verrucci, conferendo una lettura nuova e inedita del personaggio. Nella mostra, sviluppata in nove sale nel Palazzo Canestrari di Force, verranno esposti, per la prima volta, i documenti e le foto più importanti recuperati dagli archivi internazionali e del ricco archivio fotografico e documentale che Verrucci ha lasciato, dopo la morte, in dono alla biblioteca «G. Gabrielli» di Ascoli Piceno. Si tratta quindi di un interessante percorso che ripercorre la vita e le opere dell’architetto.

La seconda, dal titolo «1897/1939. Sogni e tesori in riva al Nilo. Verrucci: 42 anni in Egitto fra misteri, creazioni e tesori nelle sabbie di Tutankhamon», a cura dell’egittologo Maurizio Damiano, ripercorre la storia della civiltà egizia, spaziando dalla preistoria fino al Cristianesimo, ma concentrandosi, per lo più, nel periodo in cui Verrucci si trova a operare in Egitto. La mostra, sviluppata in 40 sale su due piani per un totale di circa 800 metri quadrati, raccoglie più di 500 pezzi tra cui fotografie, approfondimenti sulle campagne archeologiche a cavallo tra ’800 e ’900, statue, reperti originali e fedelissime riproduzioni a grandezza naturale di soggetti della civiltà egizia.

Le celebrazioni di Ernesto Verrucci godono del patrocinio del Ministero della Cultura, della Regione Marche, del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.  A livello internazionale, l’iniziativa è sostenuta dall’Ambasciata d’Italia presso la Repubblica Araba d’Egitto e dall’Istituto Italiano di Cultura Il Cairo (info sul sito web).

Ernesto Verrucci

Marta Paraventi, 05 luglio 2024 | © Riproduzione riservata

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