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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliCerveteri (Vt). Due eccezionali reperti firmati dal ceramista e ceramografo greco del V secolo a.C. Eufronio e finiti illegalmente in due dei più importanti musei degli Stati Uniti, esposti con giustificato orgoglio al Museo Nazionale Caerite di Cerveteri dal cui territorio erano stati scavati illegalmente e portati via, rimarranno per sempre in quel museo. Lo ha reso noto il ministro Dario Franceschini, in applicazione a quanto va ripetendo fin dal suo insediamento al Mibact sull’Italia museo diffuso e sottolineando che «da anni gli storici dell'arte ci ricordano che l'unicità e la forza del nostro Paese sta nel collegamento musei/territorio. Questa scelta va concretamente nella direzione di rafforzare questo legame».
Se rispettivamente a maggio e a settembre 2014 i due capolavori tornarono per la prima volta a Cerveteri in occasione dei dieci anni dell’ingresso della Necropoli etrusca della Banditaccia nella lista dell’Unesco, oggi con la controfirma di Edith Gabrielli alla guida del Polo Museale del Lazio le opere sono state definitivamente sottratte al Museo Nazionale di Villa Giulia, che rigurgita capolavori e non ha risentito dello spostamento, anzi ha visto crescere il numero dei visitatori, e affidate in via definitiva a quello di Cerveteri. I dati a disposizione premiano l’iniziativa, «ricollocare le opere d’arte nei loro luoghi d’origine e puntare su un turismo sostenibile e diffuso che non si concentri solo sulle grandi città d’arte, ha aggiunto il ministro, è una carta vincente»: nel 2014 i visitatori del Museo Caerite sono aumentati del 75%, nel 2015 in nove mesi sono stati oltre 23mila, mille in più di quelli dell’intero 2014. E così pure per la Necropoli della Banditaccia, quasi 70mila ingressi nei primi nove mesi del 2015 a fronte dei quasi 50mila dell’intero 2014.
I pezzi sono delle vere superstar: una kylix, antica coppa da vino, restituita all’Italia dal Paul Getty Museum di Malibu alla fine degli anni Noventa e un cratere, vaso dove si mescolava acqua e vino, trafugato nel 1971 e ritornato solo dopo un lungo contenzioso col Metropolitan Museum di New York.

Cratere a calice attico a figure rosse con il trasporto del corpo di Sarpedonte firmato da Euhpronio
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