Verifica le date inserite: la data di inizio deve precedere quella di fine
Arianna Antoniutti
Leggi i suoi articoliCome si racconta il progresso? La mostra «Evolutio. Building the future for the last 120 years», dal 7 ottobre al 9 novembre ospitata al Museo dell’Ara Pacis (con ingresso gratuito), lo fa con la forza evocativa delle immagini, delle parole e dell’immersività. È un racconto sospeso fra memoria e futuro, che permette di comprendere in che modo l’Italia, negli ultimi 120 anni, sia divenuta, da paese agricolo, nazione industrializzata. La mostra, ideata e organizzata da Webuild e promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali e, con la cura di Leftloft, è una macchina del tempo immersiva e interattiva, che, seguendo il filo conduttore dello sviluppo delle infrastrutture, disegna l’evoluzione di un intero paese. Descrivendo il passato e guardando al futuro.
Dighe, sistemi idrici, metropolitane, edifici civili, culturali, sportivi e ospedali, ferrovie, autostrade, ponti: sono le grandi opere - perno dello sviluppo economico e sociale - che hanno trasformato il volto dell’Italia. Tutto questo viene narrato attraverso installazioni immersive e interattive, immagini e racconti. Si parte con l’Italia all’inizio del Novecento, un paese prevalentemente agricolo (più del 50% del PIL era agricolo), caratterizzato da alto tasso di analfabetismo (oltre il 50% della popolazione non sapeva né leggere né scrivere), alto tasso di mortalità infantile e scarsità di infrastrutture come energia elettrica, trasporti e acqua potabile, (più del 90% delle abitazioni non disponeva di acqua potabile). Come si viveva in tali condizioni? Ce lo mostra la prima installazione interattiva, che svela le differenze tra ambienti domestici e urbani del 1900 e quelli di oggi.
In ciascuna sala del percorso espositivo, la progressione temporale è organizzata in decenni, scanditi in fotografie di opere e testi. Questi, seguendo la suggestione della scrittura di Esiodo ne «Le Opere e i Giorni», si dividono in due serie: «I Giorni: come si viveva» e «Il Cammino dell’Italia: le opere». Ad esempio, per il decennio degli Anni Trenta, si racconta l’Italia dell’autarchia e dei primi grandi impianti idroelettrici. Per gli Anni Quaranta, invece, si respira il clima di fiducia ispirato dagli aiuti americani (il piano Marshall) e, sul versante delle opere, viene illustrato quel vero spartiacque rappresentato dalla costruzione delle dighe per la produzione di energia elettrica.

Diga di Agaro, Piemonte, 1940.
In ciascuna sala del percorso espositivo, la progressione temporale è organizzata in decenni, scanditi in fotografie di opere e testi. Questi, seguendo la suggestione della scrittura di Esiodo ne «Le Opere e i Giorni», si dividono in due serie: «I Giorni: come si viveva» e «Il Cammino dell’Italia: le opere». Ad esempio, per il decennio degli Anni Trenta, si racconta l’Italia dell’autarchia e dei primi grandi impianti idroelettrici. Per gli Anni Quaranta, invece, si respira il clima di fiducia ispirato dagli aiuti americani (il piano Marshall) e, sul versante delle opere, viene illustrato quel vero spartiacque rappresentato dalla costruzione delle dighe per la produzione di energia elettrica.
Foto storiche, che documentano ad esempio la costruzione della Diga di Agaro, in Piemonte, nel 1940, o della Metropolitana di Milano M1, nel 1964, sono allestite accanto a immagini del nostro presente, come la realizzazione della Linea Ferroviaria AC Palermo-Catania-Messina (opera in corso). La cornice storica e narrativa presenta l’infrastruttura come acceleratore economico e sociale - fondamentale per lo sviluppo - ma anche, al pari dei monumenti del passato, come parte del patrimonio artistico e culturale di ogni paese, contribuendo a definirne l’identità e i simboli. Non solo, dunque, opere di ingegno tecnico, ma anche strumenti di prosperità, come ricordano le parole di Augusto nelle sue «Res gestae», iscritte, dal 1938, sulle pareti dell’Ara Pacis. L’imperatore, cui sono attribuite le parole: «Ho trovato una città di mattoni, ve la lascio di marmo» nella sua opera autobiografica ricorda di avere restaurato la Via Flaminia, tutti i ponti e gli acquedotti «in molti luoghi guastati dal tempo». «Evolutio», partendo dal passato, parla al pubblico anche del futuro, delle grandi sfide che ancora attendono il nostro Paese, oggi una delle nazioni più industrializzate al mondo.

Preparazione Mostra «Evolutio» al Museo dell'Ara Pacis.
Le sale tematiche della mostra sono dedicate a sei differenti settori: lo sviluppo energetico, il sistema idrico, la diffusione delle metropolitane, l’evoluzione delle metropoli, la rivoluzione dei trasporti con le autostrade, ponti e l’alta velocità, e gli Eroi nascosti:
1. L’energia. L’Italia si accende (dal 1930 a oggi): in ogni stanza un video racconta come si viveva in Italia. Una diga in ledwall racconta la costruzione di impianti idroelettrici a sostegno delle industrie, dei trasporti, delle città e delle famiglie.
2. L’acqua. Le dighe, spartiacque d’Italia (dal 1940 a oggi): un ambiente immersivo racconta la costruzione di acquedotti, dighe per sistemi idrici a uso civile, industriale e agricolo, impianti di dissalazione e nuovi impianti di trattamento delle acque reflue.
3. Le metropolitane. La città si connette (dal 1950 a oggi): un corridoio immersivo e dinamico simula un viaggio in un vagone della metropolitana nelle principali città del mondo.
4. Le nuove metropoli. L’Italia va in città (dal 1960 a oggi): un’installazione immersiva dinamica mostra lo sviluppo degli edifici e delle funzioni urbane nelle nuove metropoli.
5. La mobilità veloce. Direttissimi nel futuro (dal 1970 a oggi): un racconto di come autostrade, ponti e ferrovie ad alta velocità hanno ridotto le distanze e unito territori.
6. Gli eroi nascosti: i protagonisti di ieri e di oggi: un ambiente esperienziale, attraverso fotografie e video dell’archivio Webuild, racconta l’evoluzione del saper fare e delle tecniche costruttive dal 1900 a oggi.
Nella stessa data in cui si apriranno le porte fisiche della mostra, si apriranno quelle, virtuali e permanenti di «Evolutio. Il museo nativo digitale delle infrastrutture» www.evolutio.museum.it. Il primo meta museo sulle infrastrutture come opere d'ingegno e d’arte, un archivio multimediale unico, che racconta 120 anni di infrastrutture costruite dal Gruppo Webuild nel mondo. Dieci collezioni articolate per tipologia di infrastruttura (ponti e viadotti, metropolitane, ferrovie, autostrade e vie d’acqua, tunnel, dighe, stadi, buildings, acqua, tutela del patrimonio archeologico), sono sviluppate lungo un asse cronologico e geografico. È possibile navigare fra gli oltre 400 progetti selezionati tra i 3.700 che Webuild, insieme alle aziende che nel corso della storia sono confluite nel Gruppo, ha realizzato nel mondo. Di ciascun progetto è disponibile scheda dell’opera, scheda tecnica, scheda benefici (rapporto tra l’infrastruttura raccontata e sviluppo, e il ruolo di game changer delle opere infrastrutturali) e approfondimento culturale (con focus su cultura, arte, letteratura, sociologia di contesto in cui è realizzato il progetto). Il progresso è un viaggio, fisico e virtuale, proiettato verso il futuro.
Altri articoli dell'autore
La nuova direttrice del Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto assumerà l’incarico dal primo dicembre, dopo 25 alla guida della Collezione d’Arte Moderna e Contemporanea dei Musei Vaticani
Per il terzo appuntamento espositivo de «La Grande Arte in Brianza» è stata scelta l’opera del pittore veneto: dal 17 ottobre sarà esposta a Villa Cusani Confalonieri
Il progetto di digitalizzazione del patrimonio artistico dell’ente romano è a metà del guado: dal 16 ottobre saranno disponibili Seicento e Settecento e, dal 18 dicembre, Ottocento e Novecento
Una mostra al Mausoleo di Adriano ripercorre idealmente le origini del Museo Nazionale, dichiarato tale nel 1925, che affondano le radici in un altro grande evento: l’Esposizione per il cinquantenario dell’Unità d’Italia