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«Il segnale» (1963) di Franco Garelli

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«Il segnale» (1963) di Franco Garelli

Franco Garelli: medico, pittore e scultore

Marco Franzone ripercorre «L’umanesimo tecnologico» del poliedrico artista cuneese

Daniela Magnetti

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Più che mai attuale il tema che vede l’arte in dialogo con la medicina, Franco Garelli (1909-1973) precorre i tempi e pone la sua professione in intesa costante con quella vocazione artistica capace di crescere senza annullare. La sua sensibilità e impegno di medico ne caratterizzarono sempre il linguaggio nel canone di una ricerca di armonizzazione tra uomo e tecnologia, ciò che fu definito da Enrico Crispolti «L’umanesimo tecnologico» di Garelli. Definizione, questa, ripresa da Marco Franzone per titolare il volume monografico, che ripercorre la storia dell’artista torinese attraverso i saggi di Nicoletta Colombo, Luca Pietro Nicoletti e Stefano Turrina.

Grazie a una fattiva collaborazione con gli archivi Franco Garelli e Tullio d’Albisola, infatti, questa nuova monografia presenta, oltre che un’inedita e vasta campagna fotografica, una corposa ricerca documentaria capace di raccontarne l’intera carriera artistica, caratterizzata dalla continua sperimentazione di nuovi linguaggi. «L’archivio dell’artista, fortunatamente, scrive Franzone, ci restituisce molta produzione grafica, qualche concreta testimonianza plastica e un buon numero di fotografie delle creazioni perdute che contribuiscono a comprendere meglio la sostanza del suo percorso».

Nato a Diano Alba (Cn) nel 1909, la lettura biografica di Garelli coinvolge e, a tratti, commuove. Mite e lirico uomo del Novecento, medico di guerra e di professione fino a quando cominciò a dedicarsi sempre più esclusivamente alla propria arte, cercando in essa con ostinazione una chiave di armonia e pacificazione spirituale. Tra le pagine del volume il suo quotidiano intriso di mille ostacoli si intreccia con la sua attività artistica: pittore, scultore in metallo e ceramista, Garelli è poliedrico, capace di guardare a un contesto internazionale di ricerca e a esporre con successo anche fuori dai confini nazionali.

Dapprima nella scuderia di Carlo Cardazzo insieme a Fontana, Capogrossi, Scanavino in seguito si apre all’Informale internazionale di Michel Tapié per poi affiancare i CoBrA di Asper Jorn e in seguito aprire gli orizzonti verso l’intensa stagione giapponese del Gruppo Gutai. Nel 1966, alla Biennale di Venezia, espone in una sala personale i suoi celebri «Tubi», lamine di ferro piegate su sé stesse e colorate con vernici industriali (nella foto «Tubo rosso», 1966, lamiera in ferro verniciata).

In questo volume Marco Franzone, prosegue nel suo percorso di studio e di ricerca dedicato all’opera di Franco Garelli, rendendo omaggio ad un’artista che, dopo la scomparsa, sembrava essersi eclissato dalle pagine della storia dell’arte.

Franco Garelli (1909-1973). Umanesimo tecnologico
a cura di Marco Franzone, 272 pp, ill. col., Sagep, Genova 2023, € 60
 

«Il segnale» (1963) di Franco Garelli

La copertina del volume

Daniela Magnetti, 21 marzo 2024 | © Riproduzione riservata

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