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Giovani sotto torchio

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Laura Lombardi

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Fondatore della stamperia 2RC di Roma, Valter Rossi, con sua moglie Eleonora,  dagli anni Sessanta ha collaborato con artisti di levatura internazionale, realizzando opere grafiche, spesso di grande formato, di alta qualità tecnica e formale, da Fontana a Burri, da Afro a Clemente, da Bacon a Moore, da Kounellis a Schnabel. La sua passione lo ha portato a condurre negli anni più recenti progetti finalizzati alla valorizzazione della grafica e alla sua diffusione tra le giovani generazioni in un ambito internazionale. Tra questi il «Centro internazionale della grafica 2RCGAMC» di Viareggio, dove dal 15 dicembre 2014 al 23 luglio 2015 si è svolto il «Master accademico di I livello in Management e tecniche della stampa e dell’editoria d’arte» istituito in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Firenze. Dal 24 ottobre al 24 novembre, alla Gamc Galleria d’Arte Moderna di Viareggio, dove è ospitato il Centro, si presentano i lavori dei giovani artisti Elisa Favilli, Elena Mantovani, Nicola Salotti, Irene Puglisi, Laura Fonsa, Laura Peres, Li Yansong e Peng Jingrong che hanno partecipato al Master, in collaborazione con l’Istituto Confucio di Pisa.
Valter Rossi, quando ha preso il via questo progetto?
Si tratta di un’operazione iniziata una decina di anni fa, a Roma al Mattatoio (Testaccio), un Centro internazionale di grafica con fondi dati dal Ministero dell’Università e delle Ricerca.
E da lì siete arrivati alla Cina, principale referente attuale...
Il cambio di rotta avviene quando mia figlia Simona che studiava, da qualche anno, cinese a Pechino, conosce il direttore Tan Ping dell’Accademia Centrale di Pechino e lo invita in Italia per vedere la mostra a Milano. È tale il suo apprezzamento che ci propone una collaborazione con la sua Accademia. Si decide così di portare al Museo Cafa di Pechino la mostra nel 2009. In quella data  si concretizza la donazione da parte della 2RC di tutta l’attrezzatura necessaria per l’attivazione del nuovo dipartimento d’incisione «2RCCAFA» all’Accademia Centrale di Belle Arti.
Ma perché avete istituito il Centro proprio a Viareggio?
Una proposta del Senatore Giovanni Pieraccini per un progetto di collaborazione con il Museo  d’Arte Moderna Gamc di Viareggio proprio nel 2009 ci riportò a valutare la possibilità che si potesse attuare quanto in così breve tempo era successo in Cina. Il dipartimento d’incisione «2RCCAFA» oltre a beneficiare del nostro insegnamento sulle tecniche ci ha dato, dal suo avvio, la possibilità di lavorare con artisti importanti, tra cui Zhang Xiaogang e Liu Ye, e vederne i risultati sia di qualità che economici, per il dipartimento stesso, con una collaborazione che aumentava progressivamente, arrivando a produrre più di trenta edizioni. I primi accordi e impegni, per la fiducia e amicizia decennale con Giovanni Pieraccini, con il Comune di Viareggio, risalgono, dunque, tra la fine del 2009 e l’inizio del 2010 ma il procedere e l’impegno da parte delle istituzioni viareggine non corrisponde a nulla che assomigli a quanto intrapreso in Cina. Il Master è partito solo alla fine del 2014.
Quando entra in gioco l’Accademia di Firenze?
Nel 2010 avevamo preso accordi con l’allora presidente Paolo Targetti, e subito dopo con il direttore, Giuliana Videtta, per istituire un Master. L’Accademia di Firenze, nella persona dell’attuale direttore Eugenio Cecioni, ha promosso e reso possibile il Master in accordo con noi. Abbiamo invitato a fare uno stage nel Master due professori dell’Accademia di Pechino mettendo a confronto le tecniche: la xilografia in due aspetti, quello classico con inchiostro a olio e quello invece, tutto loro, che usa l’acquarello. I cinesi usano certe tecniche da noi dimenticate, ma per le quali hanno studiato modi più facilmente applicabili, con risultati molto interessanti che si vedono ora in mostra. C’è anche un’opera realizzata a sei mani, «Equilibrio».
Quale sarà il futuro del Centro viareggino?
Ci auguriamo che l’attività possa proseguire, e permetterci così di invitare artisti come è accaduto in Cina, con la finalità di sostenere il Centro. C’è l’incognita che riguarda il Comune di Viareggio che in questo momento è in dissesto. In realtà questa situazione non dovrebbe danneggiare il Centro perché è ancora sostenuto da finanziamenti Arcus. Precedentemente è stato finanziato per i lavori di ristrutturazione dal Piuss (Piano integrato di sviluppo urbano sostenitibile) della Regione Toscana, mentre per la start up è intervenuta la Fondazione Nando Peretti. Ci hanno sostenuto anche le fondazioni Cassa di Risparmio di Lucca, Nando Peretti e Candido Sperone (Fendi) e l’Istituto S.Anna.

Laura Lombardi, 13 ottobre 2015 | © Riproduzione riservata

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