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Puntale decorativo in lega di rame dal tesoro di Melsonby

Foto tratte dal sito dell’Università di Durham

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Puntale decorativo in lega di rame dal tesoro di Melsonby

Foto tratte dal sito dell’Università di Durham

Gran Bretagna: il tesoro di Melsonby in 800 pezzi

Proseguono gli studi sull’eccezionale gruppo di manufatti scoperto nello Yorkshire e risalente all’Età del Ferro

Maev Kennedy

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Lo spettacolare gruppo di reperti in ferro e leghe di rame risalente a 2mila anni fa, scoperto nel sito di Melsonby nello Yorkshire e composto di oltre 800 pezzi, è uno dei ritrovamenti più significativi dell’Età del Ferro della Gran Bretagna. Si tratta della più grande collezione di finimenti per cavalli e parti di carri e bighe a quattro o due ruote, tre lance cerimoniali e un calderone con coperchio, probabilmente utilizzato per mescolare il vino, trovato sepolto in un fosso. Alcuni dei pezzi presentano decorazioni in vetro colorato e corallo, mentre altri sono stati deliberatamente piegati, rotti o bruciati, forse a indicare la loro funzione votiva.

Scoperto su un terreno agricolo dal cercatore di metalli Peter Heads nel dicembre 2021 e segnalato al British Museum di Londra, il tesoro è stato portato alla luce nel 2022 da un gruppo di archeologi dell’Università di Durham con la consulenza del museo. I pezzi furono sepolti deliberatamente, probabilmente nel primo secolo della conquista romana della Gran Bretagna meridionale. Le ricerche sono ancora in corso presso l’Università e si concentrano su come e perché le persone seppellivano tali ricchezze (il tesoro è stato valutato 254mila sterline, da dividere tra Heads e il proprietario del terreno).

Il calderone portato alla luce nel corso dello scavo del tesoro di Melsonby. Foto tratte dal sito dell’Università di Durham

Tom Moore, capo del dipartimento di Archeologia dell’Università di Durham, dove i manufatti sono ora conservati e studiati, spiega che «il tesoro di Melsonby è di dimensioni e proporzioni eccezionali per la Gran Bretagna e probabilmente anche per l’Europa». E prosegue: «La distruzione di così tanti oggetti di alto rango evidente in questo tesoro è anche di una portata insolita e dimostra che nell’Età del Ferro le élite della Gran Bretagna settentrionale erano potenti quanto le loro controparti meridionali». Nel frattempo, il Museo dello Yorkshire ha lanciato una raccolta fondi per acquisire ed esporre l’intera collezione. Duncan Wilson, amministratore delegato uscente di Historic England, che ha donato 120mila sterline per finanziare gli scavi, afferma: «Chiunque potrà ammirare queste nuove scoperte e provare un vero senso di eccitazione e meraviglia». 

Anche il luogo del ritrovamento è significativo perché si trova vicino al sito di un altro tesoro dell’Età del Ferro rinvenuto nel 1840 e conservato al British Museum. E se quest’ultimo, che comprende anch’esso una grande quantità di finimenti per cavalli, è stato registrato in modo inadeguato, il ritrovamento di Melsonby è stato meticolosamente scavato e indagato e alcuni pezzi sottoposti a raggi X ancora nei blocchi di terreno in modo da poter studiare la loro esatta relazione e collocazione. Il sito è anche vicino all’enorme fortezza dell’Età del Ferro conosciuta come Stanwick Camp, che ha restituito reperti spettacolari all’epoca dello scavo di Mortimer Wheeler negli anni ’50.

Sophia Adams, curatrice delle collezioni del primo millennio al British Museum, ha detto che la qualità e la varietà dell’ultimo ritrovamento getteranno nuova luce sulle collezioni del XIX e XX secolo del museo.

Blocco contenente resti di lavorazione dei metalli venuto alla luce nel corso dello scavo del tesoro di Melsonby. Foto tratte dal sito dell’Università di Durham

Maev Kennedy, 29 marzo 2025 | © Riproduzione riservata

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