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Francesca Petretto
Leggi i suoi articoliDal 16 marzo all’11 agosto la Kunstsammlung Nordrhein-Westfalen ospita, nello spazio K20, una mostra molto attesa dagli appassionati di arte astratta: «Hilma af Klint e Wassily Kandinskij: sogni del futuro» rende finalmente giustizia alla pioniera del movimento, che dalla fine dell’800 avrebbe cambiato per sempre il corso dell’arte, con circa 120 opere dei due tra i dipinti a olio, acquerelli e disegni.
Hilma af Klint (1862-1944) è accompagnata da Vasilij Kandinskij (1866-1944) in un viaggio che è una novità assoluta a livello mondiale. Infatti, sebbene l’artista di Stoccolma e il pittore moscovita siano spesso stati menzionati assieme nel corso degli ultimi decenni, le loro opere sono state accostate solo occasionalmente in grandi mostre collettive. Il punto di partenza è l’astrazione, al cui sviluppo nella pittura occidentale entrambi diedero un contributo decisivo: la loro giustapposizione offre l’opportunità di illuminare reciprocamente le opere.
Secondo la direttrice del museo, Susanne Gaensheimer, la mostra costituisce un contributo fondamentale alla storia dell’arte: «Con essa la Kunstsammlung Nrw celebra un evento storico: per la prima volta due dei più importanti nomi del modernismo classico vengono presentati insieme in una rassegna completa. Oggi af Klint è considerata una delle pioniere della pittura astratta accanto ad artisti affermati come Kandinskij... siamo riusciti a mettere in luce un’altra lacuna nella storia dell’arte e a guardare a quella dell’astrazione da una nuova prospettiva».
Per molto tempo infatti l’opera dei due è stata oggetto di dibattito, ma i riflettori erano puntati solo sul pittore russo autore de Lo spirituale nell’arte, anche perché la pressoché sconosciuta artista svedese espose in vita pochissimo, lasciando migliaia di pagine di testo inedite, scomparendo nell’ombra. Eppure i due erano vicinissimi: entrambi con una formazione accademica prima che pittorica ed entrambi 45enni quando realizzarono le loro opere chiave ora esposte a Düsseldorf; per tutta la vita si occuparono degli sconvolgimenti scientifici del loro tempo: li accomunava la lettura di libri in cui le scoperte della fisica e della chimica venivano descritte come un punto di svolta nella storia; entrambi lavoravano in comunità. Tutti e due volevano creare con l’astrazione qualcosa di più di un nuovo stile. Vedevano la loro pittura come l’inizio di un movimento per la società nel suo complesso, verso il quale l’arte indicava la strada.

«Composizione X» (1939) di Vasilij Kandinskij (particolare). Kunstsammlung Nordrhein Westfalen, Düsseldorf. Foto: Achim Kukulies
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