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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliIl 20 novembre, nella Fall Marquee Week 2025 Christie's New York presenta alcune opere contemporanee offerte da George Clooney (1961) e della moglie Amal Alamuddin (Beyrut, 1978), giurista libanese con cittadinanza britannica specializzata in Diritto Internazionale e Diritti umani, Visiting Professor ad Oxford di Pratice in International Law e Senior Fellow all’Institute of Technology and Justice, istituto da lei cofondato per potenziare l’uso dell'Intelligenza Artificiale nell'accesso alla giustizia. Amal Clooney, considerata tra le donne arabe più influenti al mondo, ha difeso, fra gli altri: Julian Assange fondatore di WikiLeaks, il primo ministro ucraìno (2005-2011) Julija Tymošenko (nota come “The Gas Princess” e nel 2005 al terzo posto delle «100 Donne Più Potenti del Mondo» di Forbes) incriminata nel 2011 per malversazione di fondi pubblici nelle trattative economiche con la Russia di Putin e battuta alle elezioni del 2019 da Zelenskyj, e il giornalista canadese-egiziano Mohamed Fahmy, sostenitore della Primavera Araba e imprigionato dal governo del Cairo nel 2013-2015. A conferma delle convinte voci nello Star System e nei corridoi politici Usa che vogliono Amal promotrice di George Clooney quale nuovo Hollywood Star&PotUS sull’esempio di Ronald Reagan ma di matrice democratica, Mr. e Mrs. George Clooney hanno creato nel 2016 la Clooney Foundation for Justice che si occupa di libertà di parola degli organi di informazione e di diritti delle donne.
Ulala Imai, «Stage», olio su tela, 2025. Courtesy of Christie’s
Tre opere saliranno sul rostro della Post-War and Contemporary Day Sale: Flora Yukhnovich (1990, nota per fondere Rococo francese, barocco italiano ed espressionismo in astratte composizioni «on the edge », con «Fours Seasons» fino al 9 marzo 2026 in mostra alla Frick Collection), «Study: L'Escarpolette (by Jean-Honoré Fragonard, 1767)», olio su carta, 2024, 14,9 x 21 cm (20-30mila dollari); Caroline Walker (1982), «Study for Troupes, Backstage I», olio su carta, 2024, 49,5 x 36 cm (25-35.mila dollari) e Ulala Imai (1982), «Stage», olio su tela, 2025, 130 x 89,5 cm (30-50mila dollari) mentre in trattativa privata passerà la scultura di Roni Horn (1955) «Black Asphere», rame massiccio, vetro pallinato e patinato, 1988/2006, 30,5 x 32 cm, unico esemplare.
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