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Donne afghane col volto coperto dopo l’avvento dei talebani al governo

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Donne afghane col volto coperto dopo l’avvento dei talebani al governo

I Talebani, ultimi iconoclasti

Le mostre governative privilegiano l’arte islamica e i funzionari del Ministero acquistano prevalentemente paesaggi. La maggior parte degli artisti locali aveva già smesso di esporre ritratti da tempo

Gareth Harris, Sarvy Geranpayeh

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I talebani al governo dell’Afghanistan hanno intensificato gli sforzi per imporre restrizioni alla libertà di espressione e ai diritti delle donne, anche grazie all’applicazione delle nuove «leggi sul vizio e la virtù» approvate lo scorso agosto. Vietano formalmente la pubblicazione di immagini raffiguranti esseri viventi e la riproduzione di musica, oltre a proibire alle donne di mostrare il proprio volto in pubblico e a vietare il contatto visivo tra uomini e donne non imparentati. Sebbene queste restrizioni siano state applicate in modo non ufficiale negli ultimi tre anni, i decreti danno ora al Ministero per la propagazione della virtù e la prevenzione del vizio, istituito dopo la presa del potere da parte dei talebani nel 2021, l’autorità formale di farle rispettare. Una studentessa di infermieristica, che frequenta uno dei pochi corsi rimasti per le donne, ha raccontato a «The Art Newspaper» (la nostra testata sorella in lingua inglese) che a coloro che non coprono il volto e non indossano «abiti appropriati» è stato negato l’accesso alle sedi universitarie.

La maggior parte degli artisti aveva già smesso di esporre ritratti, ma erano ancora mostrati i paesaggi con animali, soprattutto cavalli, così importanti per la cultura afghana. Queste opere non erano ammesse nelle mostre governative, che privilegiano l’arte islamica, e i funzionari del Ministero acquistavano solo paesaggi. Tuttavia, le gallerie (che ora spesso fungono sia da studi che da luoghi di insegnamento) che espongono queste opere rischiano sanzioni o addirittura la chiusura. Ex docenti dell’Università di Kabul affermano che il Dipartimento di Arte ha smesso di insegnare l’anatomia umana subito dopo la presa di potere dei talebani. L’Unesco ha dichiarato: «Sin dall’agosto 2021 (poco dopo che gli Stati Uniti hanno iniziato ad abbandonare il territorio afghano, Ndr) le decisioni assunte dalle autorità de facto, anche in aree del mandato Unesco, sollevano molte preoccupazioni, in particolare per quanto riguarda la drammatica situazione dell’istruzione delle ragazze e delle donne, nonché delle espressioni artistiche e del patrimonio immateriale».

Gareth Harris, Sarvy Geranpayeh, 07 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

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