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Monica Poggi
Leggi i suoi articoliResta al centro delle attenzioni espositive Sandy Skoglund, protagonista della grande mostra che Paci Contemporary le dedica dal 10 maggio al 30 settembre. A inizio anno era stata la torinese Camera - Centro Italiano per la Fotografia a dedicarle un’antologica curata da Germano Celant e realizzata in collaborazione con la galleria bresciana.
Questa nuova occasione è un ulteriore stimolo a scoprire la sua grande capacità di creare mondi sospesi tra atmosfere oniriche e perturbanti. Come nel caso di «Radioactive Cats» del 1980, che l’ha resa nota al pubblico internazionale. È un lavoro in cui all’interno di un’asfittica stanza grigia due anziani convivono con una moltitudine di gatti verde acido.
Cani, pesci, volpi e altri animali colorati sono i protagonisti dei suoi scatti più famosi, per realizzare i quali impiega anche anni, a causa della complessità dei tableaux che utilizza per mettere in scena un’inquietudine dalle tinte vivaci. Fulcro della mostra è il progetto inedito «Winter» (2018), che ha richiesto circa dieci anni per l’ideazione e realizzazione.
L’opera fa parte di un ciclo dedicato alle quattro stagioni, al suo interno si vede un’ambiente invaso da increspature gelate da cui guardano alcuni gufi e un’algida figura femminile. In un angolo una famiglia sembra non trovare una via d’uscita da questo mondo, nel quale si fondono fiaba e realtà. In galleria verrà anche ricreata l’installazione originale da cui è tratta l’immagine, svelando ciò che di norma nella staged-photography viene nascosto.
Accompagna la mostra un volume curato da Germano Celant (Silvana Editoriale), che prestando profonda attenzione ai vari aspetti della sua produzione testimonia come pur definendosi una «creatrice di immagini» Sandy Skoglund sia più che altro una creatrice di immaginari. Il prossimo ottobre Paci Contemporary ospiterà la prima antologica del leggendario fotografo di moda Douglas Kirkland.

Il progetto inedito «Winter» (2018). Cortesia Paci Contemporary, Brescia
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