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Philippe Jullian (1919-77) è l’autore di un album di vignette mordaci commentate da brevi didascalie edito da Medusa
- Giorgio Villani
- 05 gennaio 2023
- 00’minuti di lettura

Una delle vignette di Philippe Jullian contenute nel libro
I morti di Père Lachaise siamo noi
Philippe Jullian (1919-77) è l’autore di un album di vignette mordaci commentate da brevi didascalie edito da Medusa
- Giorgio Villani
- 05 gennaio 2023
- 00’minuti di lettura
Giorgio Villani
Leggi i suoi articoliI libri somigliano alle piante: taluni riescono ad attecchire sotto cieli stranieri, altri no. Il che, se può dirsi di molti generi d’opere, risulta particolarmente vero per quelle umoristiche. Ed è forse questa la ragione dello scarso successo di cui hanno goduto in Italia i lavori di uno fra i più raffinati scrittori e illustratori francesi del dopoguerra, Philippe Jullian (1919-77), autore di questo album di vignette mordaci commentate da brevi didascalie.
Come in altri suoi libri, lo spunto di partenza è letterario e fantastico: vi s’immagina che i morti, usciti nottetempo dalle loro tombe, si adunino nelle vie del cimitero, come nelle Totentänze medievali; ma, se lì si stringevano in democratica danza, qui invece i defunti perpetuano i propri pregiudizi di casta. Il camposanto somiglia, infatti, alla città dei vivi con i suoi vasti colombari che ripetono l’anonimato dei sobborghi e i suoi quartieri alti, fra le cui ricche cappelle si aggirano i trapassati più illustri, l’immortalità appuntata sul petto come una smagliante onorificenza. Le anime dei reprobi sono, è vero, costrette a esibirsi in spettacoli circensi, ma dal modo con cui ostentano i loro peccati è da credere che non ne siano troppo contriti.
Composto di scenette disegnate nel tratto, sapido e disinvolto, tipico dell’autore, che è quasi il corrispettivo dello stile arguto e aforistico del testo, il volume fa pensare a un piccolo Satyricon moderno, dove i vizi sono dipinti con distaccato compiacimento. Ma anche se non si somigliassero sotto questo aspetto, i due scrittori andrebbero perlomeno accostati per il modo in cui morirono. Anche Jullian, come Petronio, si uccise. Venne trovato impiccato a una cravatta di seta. Non si trattava di una marca comune: proveniva dalla boutique di Charvet.
Il circo del Père Lachaise,
di Philippe Jullian, a cura di Pasquale Di Palmo, 128 pp., ill., Medusa, Milano 2022, € 22
