Sophia Kishkovsky
Leggi i suoi articoliIl Canada ha incluso Mikhail Piotrovsky, direttore del Museo statale dell’Ermitage di San Pietroburgo, nella lista delle figure culturali russe sanzionate per aver sostenuto l’invasione dell’Ucraina. Oltre all’Ucraina, il Canada è il primo paese a imporre sanzioni a Piotrovsky, che è stato un’importante voce culturale russa a sostegno dell’invasione. L’emendamento alla legge canadese sulle misure economiche speciali, pubblicato all’inizio di questo mese sulla Gazzetta canadese ufficiale del governo, afferma che: «La Russia sta usando le sue celebrità nel settore culturale per promuovere la propaganda del Cremlino sull’invasione dell’Ucraina. La Russia sta sistematicamente distruggendo la cultura ucraina come parte della sua continua violazione della sovranità e dell’integrità territoriale ucraina».
Dallo scorso giugno, Piotrovsky ha descritto le mostre dell’Ermitage all’estero come una «potente offensiva culturale» paragonabile all’«operazione speciale», terminologia del Cremlino per la guerra, e ha descritto la guerra come «un mezzo di scambio culturale». È legato al presidente russo Vladimir Putin, originario di San Pietroburgo, dagli anni ’90. Il Canada, che ospita tantissimi ucraini a seguito della loro dispora, è stato uno dei principali partecipanti alle sanzioni internazionali contro individui ed entità russi in seguito all’annessione della Crimea, la penisola ucraina del Mar Nero, nel 2014. L’elenco culturale include Olga Lyubimova, ministro della Cultura russo, che è stata la prima sanzionata dall’Unione Europea e dagli Stati Uniti mesi fa. Lyubimova è stata sanzionata dal Regno Unito a luglio. Altri nomi nella nuova lista canadese includono un regista premio Oscar e Yaroslav Dronov, un cantante rock meglio conosciuto come Shaman i cui successi (come «I am Russian») si avvalgono di una certa estetica sovietica e nazista.
Nella lista appare anche Alla Manilova, ex viceministro della Cultura, nominata direttrice del Museo di Stato russo ad aprile. Un portavoce del servizio stampa del Museo statale dell’Ermitage ha affermato che l’istituzione «non commenta» le sanzioni contro Piotrovsky e altre figure culturali. Aleksandr Shkolnik, direttore del Museo della Grande Guerra Patriottica di Mosca, costruito per commemorare la seconda guerra mondiale ma che ora dedica un’attenzione significativa alla propaganda contro l’Ucraina e la Nato, è stato il primo direttore di museo russo ad essere sanzionato, nel maggio 2022, dal Regno Unito e dall’Australia.
Lo stretto rapporto tra il Canada e l’Ermitage risale agli anni ’90, quando Robert Kaszanits, ex vicedirettore della Galleria Nazionale canadese, guidò gli sforzi per preservare le collezioni dell’Ermitage. È stato autore, insieme a Piotrovsky, del catalogo della mostra «Voyage into Myth: Gaugin to Matisse, French Painting from The Hermitage Museum», che ha aperto alla Art Gallery of Ontario nel 2022. Kaszanits ha creato la State Hermitage Foundation of Canada nel 1998. I documenti aziendali canadesi mostrano che la stessa è stata sciolta nel 2019. Ha condotto o partecipato a numerosi viaggi in Russia, ivi compreso uno nel 2018 organizzato dal Royal Ontario Museum e intitolato «Heavenly Russia: Aerospace and Imperial Treasures». In quello stesso anno fu elogiato alle udienze del Senato canadese per aver promosso la diplomazia culturale e aver ricevuto una medaglia da Putin.
Un rapporto del 2015 sul sito web dell’Ermitage mostra l’incontro di Kaszanits con Piotrovsky al museo come parte di una delegazione degli Amici canadesi dell’Ermitage. Gli organizzatori sono ancora elencati sul sito del museo insieme ai gruppi di supporto internazionali; un portavoce dell’Ermitage afferma che il gruppo canadese «ha sospeso per il momento le sue attività». Kaszanits era accompagnato da Jack Lohman, all’epoca direttore del Royal British Columbia Museum. Kaszanits si è rifiutato di commentare queste vicende. Avra Gibbs-Lamey, portavoce del Canadian War Museum, dichiarato che il museo «di solito non commenta le decisioni politiche prese dal governo canadese, ma siamo rattristati ogni volta che ci sono notizie di distruzione del patrimonio culturale e dei musei a causa di conflitti».
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