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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliSanta Marinella (Rm). L’anno scorso la riapertura del Castello di Santa Severa; oggi, dopo più di dieci anni di restauri, è la volta della cosiddetta «Manica Lunga» al suo interno, edificio di piazzale delle Barozze dedicato ai reperti provenienti dagli scavi di Pyrgi, porto dell’antica città etrusca di Caere, l’attuale Cerveteri.
A Pyrgi, posta a una cinquantina di chilometri a nord di Roma, sorgeva un famoso santuario frequentato da Etruschi, Greci e Fenici, dove si venerava Leucothea-Ilizia, l’etrusca Uni, a cui era dedicato il tempio A. Ed è proprio la bellissima testa in terracotta dipinta di Leucothea datata a circa metà IV secolo a.C. e prestata dal Museo di Villa Giulia a Roma (che ha un’eccezionale sezione dedicata a Pyrgi), il simbolo della mostra «L’antico viaggio nel mare che nutre», aperta fino al 13 settembre. E mai tema poteva essere più contemporaneo, visto che la «dea bianca», com’era chiamata, era la protettrice di marinai, naufraghi, stranieri e rifugiati di ogni sorta.
La mostra, attraverso Pyrgi, racconta l’importante rapporto tra gli Etruschi e il mare, con prestiti d’eccezione e testimonianze provenienti dagli scavi dell’antico porto, subito a sud del castello, indagato negli ultimi cinquant’anni dall’Università La Sapienza di Roma e dai suoi studenti. «Stiamo lavorando per ridare un'apertura permanente a questo luogo, resa difficile perché, per tanti anni, ci si è dimenticati del castello di Santa Severa, ha dichiarato il governatore Zingaretti, che è il padrone di casa. Ma vinceremo la battaglia dei ritardi, dei permessi, degli allacci e dei contratti. Il Castello di Santa Severa è come un violino di Stradivari che è stato trattato come una cassetta di frutta». E il ministro Franceschini, anch'egli presente all’inaugurazione, ha concordato: «È una pepita, una tra le tante che compongono, in Italia, il tappeto su cui camminiamo». Ingresso compreso nel biglietto al castello.

Veduta aerea dell'area di Pyrgi, con in primo piano l'area del santuario e l'insenatura del porto etrusco-romano

Lastra in terracotta con figura di scudiero (palafreniere) e cavallo collocata all’angolo destro del frontone del Tempio di Uni. 510 a.C.

Piccolo vaso (oinochoe) in pasta vitrea con decorazione a piume, probabilmente prodotto nell'isola greca di Rodi. Santuario meridionale. Prima metà V sec. a.C.

Lamine in oro con iscrizione in etrusco e fenicio. Tempio di Uni. Copia moderna di originali della fine del VI sec. a.C.

Testa di Leucothea.Scultura in terracotta dipinta, dalla lastra ad altorilievo del frontone del Tempio di Thesan /Leucothea. 350/325 a.C.
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