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Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliRoma. Alle ore 17 di oggi, direttamente nella Chiesa dei Santi Luca e Martina, capolavoro di Pietro da Cortona prospicente i Fori, viene presentato il restauro, e il volume Gangemi che lo illustra, degli stucchi della cupola che si erge maestosa tra la Curia Iulia, l’Arco di Settimio Severo e il Carcere Mamertino.
A illustrarlo ci saranno il segretario generale dell’Accademia di San Luca Francesco Moschini, il direttore dei lavori Pier Luigi Porzio, il responsabile del procedimento Pio Baldi, il restauratore Roberto Bordin, il presidente di Arcus che ha finanziato l’impresa Ludovico Ortona e due grandi esperti di Roma barocca quali Marcello Fagiolo e Paolo Portoghesi.
La chiesa è di proprietà dell’Accademia di San Luca dal 1588. Pietro da Cortona, che ne faceva parte, coinvolse il potente cardinale Francesco Barberini, nipote di Urbano VIII, che insieme al papa finì per finanziarne la completa ricostruzione su disegno dello stesso Cortona. Nel 1932, con l’apertura di via dei Fori Imperiali voluta da Mussolini, la chiesa venne completamente isolata e l’Accademia trasferita nella sede attuale di Palazzo Carpegna. Con un «restauro aperto», cioè spiegato e senza mai interrompere l’utilizzo della chiesa, il cantiere ha ritrovato sotto una serie di ridipitture il tono caldo originario degli stucchi, un color travertino di luminosità crescente dalla base fino al lanternino centrale. In realtà questa finitura originaria sopravvive nascosta in gran parte della decorazione interna e andrebbe ritirata fuori con un restauro integrale.

La facciata della chiesa dei santi Luca e Martina oggi

La Chiesa dei santi Luca e Martina vista dal Foro di Cesare

Chiesa dei SS. Luca e Martina L’area absidale dopo l’intervento di descialbo del primo ordine, la pulitura e il restauro dei marmi dell’altare maggiore e la restituzione della fase originale cortenesca delle cromie della calotta con le sue decorazioni in stucco, realizzata negli interventi di restauro del 2007-2009 (foto: G. Gabrielli)


Chiesa dei santi Luca e Martina, veduta di Israel Silvestre, 1635. Il presbiterio e l’abside dell’altare maggiore sono visibili sul fondo a destra dell’arco di Settimio Severo

Chiesa dei SS. Luca e Martina, La chiesa con il ponteggio montato durante una funzione religiosa. Foto di A. Morelli

Cupola dopo gli interventi di restauro del 2014-2015, con le tonalità calde delle decorazioni in stucco, tipiche della fase cortonesca.

Chiesa dei santi Luca e Martina, particolare di un'ape della cupola

Cupola prima degli interventi di restauro del 2007-2009, con le tonalità «fredde» conferitele dal ritinteggio di Carlo Buratti del 1718-1719.
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