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Margherita Panaciciu
Leggi i suoi articoliDal 23 agosto al 7 settembre, l’ex convento di Sant’Agostino torna a ospitare una delle più longeve fiere antiquarie d’Italia (è stata fondata nel 1963), CortonAntiquaria.
Da oltre sessant’anni, l'antica cittadina che dalla sua verdeggiante collina domina la Valdichiana, si trasforma, a fine estate, in una capitale della memoria artistica e del collezionismo d’eccellenza. CortonAntiquaria è capace di attrarre un pubblico raffinato e trasversale: collezionisti, intenditori, studiosi ma anche turisti e appassionati che trovano tra le navate del convento e nelle vie del borgo toscano un’atmosfera senza tempo, dove l’arte antica incontra l’identità profonda del territorio.
Fiore all’occhiello dell’edizione 2025 è il ritorno, dopo più di un secolo e mezzo, di una predella d’altissimo valore storico e simbolico: si tratta della sezione inferiore della «Pala dell’Annunciazione» dipinta nel 1527 da Francesco Signorelli, nipote del celebre Luca, uno dei «figli» più illustri di questo territorio. Pittore meno noto rispetto al celebre zio, rappresenta una figura interessante nella pittura cortonese del primo Cinquecento, proprio per la continuità stilistica e familiare con l’opera del grande maestro. Commissionata per la Chiesa di Santa Maria delle Grazie al Calcinaio di Cortona, la predella, decorata con le «Storie della Vergine», fu dispersa nel XIX secolo e acquistata dall’antiquario Stefano Bardini, per poi scomparire dalla scena pubblica. Ritrovata in collezione privata e oggi eccezionalmente esposta a latere della mostra antiquaria, torna finalmente visibile nella sua città d’origine: un evento unico che testimonia la vocazione della rassegna a essere anche luogo di valorizzazione della memoria artistica locale.
Accanto alle proposte degli espositori, circa una ventina, scelti per rappresentare il meglio del panorama antiquario italiano e internazionale, la fiera instaura quest’anno un dialogo diretto con il Medioevo cortonese. Un fil rouge che si intreccia con la mostra in corso al MAEC e diffusa nella città, «Cantare il Medioevo. La lauda a Cortona tra devozione e identità civica» (sino al 5 ottobre), che riunisce per la prima volta i quattro antichi laudari cortonesi, tra cui l’eccezionale «Laudario di Cortona», codice 91, il più antico esempio di canto devozionale in volgare italiano.
L’allestimento di CortonAntiquaria dialogherà con questo patrimonio, richiamandone suggestioni iconografiche e atmosfere storiche. Non solo nell’ambientazione e nelle scelte curatoriali, ma anche nelle opere proposte: mobili, sculture, arredi liturgici, dipinti e manufatti rari che raccontano secoli di gusto, fede e cultura. Promossa dal Comune di Cortona e da Cortona Sviluppo, con la direzione artistica di Furio Velona, la fiera si distingue per la sua formula diffusa: un evento che coinvolge non solo lo spazio espositivo del Centro Convegni di Sant’Agostino, ma l’intero borgo. Cortona, con le sue radici etrusche e il suo volto medievale, è parte integrante dell’esperienza e passeggiare per le sue vie significa attraversare un museo a cielo aperto, in cui arte e storia si fondono in un tutt’uno. La forza della mostra mercato, del resto, risiede proprio nella sua capacità di mettere in relazione pezzi di valore, oggetti d’arte, dipinti, reperti rari, con contesti suggestivi, creando un’esperienza di visita che è al tempo stesso culturale, estetica e narrativa.

Dettaglio della predella dipinta da Francesco Signorelli. ©MLD'ARRIGO. Photo S.Bellu
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