Davide Landoni
Leggi i suoi articoliC’è poesia anche nel suono di un martello che interrompe una sinfonia, se il colpo viene dal battitore d’asta di Sotheby’s e la melodia, quella di un violino antichissimo e prezioso, riecheggerà nell’opera dei tanti musicisti che grazie alla sua vendita avranno l’opportunità di diventare dei professionisti. Parliamo del Joachim-Ma Stradivarius, uno strumento di straordinaria importanza storica, presentato in un’asta interamente dedicata ad esso durante la Masters Week di New York (5-11 febbraio), in programma il 7 febbraio. Realizzato nel 1714 da Antonio Stradivari durante quello che è considerato il suo «periodo d’oro», in cui raggiunse l’apice della sua maestria artigianale e acustica, il violino è proposto in vendita dal New England Conservatory (NEC), a cui saranno destinati i proventi di vendita, poi trasformati in borse di studio per gli studenti.
E che borse di studio. Il valore stimato per il lotto è infatti di 12-18 milioni di dollari. Elevatissimo, ma pienamente giustificato dall'importanza dello strumento. La maggior parte dei violini Stradivari (noti ne esistono circa 500) sono conservati in musei e istituzioni culturali, in particolare a Cremona, luogo di nascita di Stradivari e che oggi ospita un museo dedicato al celebre strumento. Se l’ipotesi di vendita venisse confermata, l’aggiudicazione potrebbe andare ad aggiornare il record di violino più caro di sempre, oggi detenuto dallo Stradivari Lady Blunt, un tempo di proprietà della nipote di Lord Byron, venduto a 15,9 milioni di dollari nel 2011. Del resto, come leggiamo sul catalogo della maison, lo Joachim-Ma Stradivarius si distingue «per il calore nel suono, con una profondità di fondo che gli conferisce un carattere unico, rendendolo tutt'altro che ordinario. La voce del violino non è solo ascoltata ma anche percepita, rivela sottili sfumature e offre una qualità espressiva senza tempo a ogni nota. Non c'è da stupirsi che sia noto come uno dei grandi violini di sempre, e che per secoli musicisti di altissimo livello lo hanno cercato per suonarlo». E alcuni ci sono riusciti. Nella storia lo strumento è appartenuto, tra gli altri, a Joseph Joachim, uno dei musicisti più influenti del XIX secolo, le cui collaborazioni con compositori come Johannes Brahms hanno influenzato in modo decisivo il corso della musica classica. Ma anche al defunto violinista Si-Hon Ma, ex studente e professore del New England Conservatory, che lo donò all’istituto con la promessa che sarebbe stato venduto in modo da devolvere il ricavato a supporto della scuola. Ed eccoci qui, col violino che ha assorbito i nomi dei suoi illustri possessori, Joachim-Ma, e si appresta a impreziosire con le sue note la Masters Week newyorkese.
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