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«Un'opera di vertiginosa complessità»: il restauro dei 1.024 mq del murale messicano di Guston, Kadish e Langsnerin durante i lavori

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«Un'opera di vertiginosa complessità»: il restauro dei 1.024 mq del murale messicano di Guston, Kadish e Langsnerin durante i lavori

Il murale di Guston in Messico torna visibile dopo 20 anni di restauri

«La lotta contro il terrorismo», realizzato nel 1935 con Reuben Kadish e Jules Langsner, per anni è rimasto celato dietro un’intercapedine di un museo di Morelia

Elizabeth Mistry

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«La lotta contro il terrorismo», noto anche come «La lotta contro la guerra e il fascismo»,  fu esposta per la prima volta nel febbraio 1935 poco dopo il suo completamento da parte di Guston (che all'epoca utilizzava ancora il suo cognome di nascita, Goldstein), Kadish e Langsner . Il murale, che è stato nascosto dietro un muro finto per 40 anni, si trova a Morelia, la capitale dello stato di Michoacán, in un palazzo costruito dagli spagnoli nel 1785 e oggi sede del Museo Regional Michoacano Dr Nicolás León Calderón.

L'enorme opera, che misura circa 1.024 metri quadrati, copre un'intera parete di un cortile interno. Se Guston, come afferma la  studiosa Ellen Landau , è il probabile ideatore delle immagini chiave, nonché autore degli elementi più controversi, tra cui i membri del Ku Klux Klan, Kadish si era assicurato l'incarico grazie al suo precedente lavoro come assistente di David Alfaro Siqueiros.

Siqueiros, uno de «Los Tres Grandes»  messicani, il trio di muralisti che comprendeva anche Diego Rivera e José Clemente Orozco, venne a conoscenza del talento di Kadish quando il giovane studente d’arte diede una mano a Siqueiros impegnato nel murale Tropical America di Olvera Street a Los Angeles. Prima di partire per il Messico, alla fine del 1934, Kadish e Guston lavorarono insieme a una serie di murales al John Reed Club di Los Angeles.

 

 

Censura della polizia

Come anticipazione di ciò che sarebbe accaduto in Messico, le opere del John Reed Club, dettate dall'impegno dei due artisti per la giustizia sociale, con scene che evidenziano i diritti civili rivolte al pubblico della classe operaia, furono denunciate come promotrici di ideali comunisti e, nel febbraio del 1933, parzialmente distrutte da un capitano della polizia di Los Angeles.

Kadish dichiarò allo storico dell'arte Stephen Polcari che la missione a Morelia era stata offerta in prima battuta a Siqueiros, il quale però declinò l’invito e raccomandò i giovani americani, dopo  aver ricevuto da  Kadish le fotografie dei murales al John Reed Club. Forse sulla decisione di Siqueiros influì il fatto che non ci fosse uno stipendio (l’università che all’epoca controllava l’edificio si offrì di coprire solo i 70 dollari del costo dei materiali). Questo comunque non impedì ai giovani artisti di comprare una un vecchio catorcio e di andare a Morelia con l'amico Langsner, poeta e futuro critico d'arte, che si unì ai due «per mescolare i colori».

Arrivati a Morelia nell'agosto del 1934, i tre si trovarono di fronte all’enorme muro e a un clima politico e sociale turbolento. Il Messico si stava ancora riprendendo dalla rivoluzione di meno di 20 anni prima e aveva da poco eletto un presidente relativamente lungimirante, Lázaro Cárdenas, al quale il rettore dell’università aveva dato il suo appoggio. In soli sei mesi, Guston e Kadish, due giovani che non solo avevano legato grazie all'arte, ma che avevano anche un passato simile (entrambe le loro famiglie avevano cercato rifugio dall'antisemitismo in Nord America, in fuga rispettivamente da Ucraina e Lituania), diedero vita a un'opera di una complessità sconcertante. Nota agli abitanti del luogo come «L'Inquisizione», si compone di diverse sezioni, in parte rese necessarie dal fatto che l'opera è divisa in due da una balconata che gira tutt’intorno al cortile.

Diversi corpi sono raffigurati legati e appesi a cappi; com’è stato suggerito, si tratta di un rimando al momento in cui Guston, a 10 anni, trovò il corpo impiccato del padre, nonché un'allusione ai linciaggi e ad altri atti di terrorismo razzista ancora diffuso in quegli anni negli Stati Uniti. Le orribili scene di tortura del murale rappresentavano sia l’Inquisizione perpetrata dai conquistatori europei sia i crimini commessi dai Governi del XX secolo. La rivista «Time» pubblicò un articolo sul murale e l'opera finita, pur suscitando polemiche sia negli Stati Uniti che in Messico, diede impulso alle carriere di Guston e Kadish.

Non si sa se i due artisti fossero a conoscenza del fatto che, a un certo punto degli anni Quaranta, l’allora direttore del museo avrebbe ordinato di celare  l'opera dietro un’intercapedine, un falso muro fatto di tela tesa su un telaio di legno. E non è chiaro se ciò sia avvenuto per tacitare le minacce di distruzione che si erano levate da alcune parti o per disinnescare qualche altro rischio. Il murale è tornata alla luce solo nel 1973, dopo che i lavori per riparare una perdita nell'edificio avevano rivelato l’esistenza dell’opera, e nel frattempo ha subito molti danni a causa dell’umidità.

 

 

Immagini potenti restaurate

Eugenio Mercado López, ex direttore del Museo Regional Michoacano, ricorda che negli anni sono stati fatti vari tentativi per avviare un programma di restauro. Il progetto attuale è stato finanziato congiuntamente dalla Guston Foundation e dall’Instituto Nacional de Antropología e Historia (Inah) del Messico. Il budget del progetto non è noto, ma voci non confermate parlano di un costo complessivo di 1,7 milioni di pesos (circa 80mila euro). Il murale restaurato a Morelia sarà presentato il 31 gennaio nel corso di una cerimonia.

«Quando nel 2006 sono andata per la prima volta a vedere il murale, ricorda Musa Mayer, figlia di Philip Guston, la sua antica potenza poteva solo essere immaginata. Sono profondamente grata a tutti coloro che con il loro lavoro hanno riportato in vita questa straordinaria opera giovanile. Il suo messaggio è attuale oggi come lo era 90 anni fa».

Parlando a  titolo personale, l'artista Richard Pitts, membro del consiglio di amministrazione della Reuben Kadish Art Foundation con sede negli Stati Uniti, ha raccontato a «The Art Newspaper» che il ritorno sulla scena del murale ha alimentato l’interesse per l'opera di Kadish, artista che per un breve periodo dipinse per la Works Progress Administration degli Stati Uniti, prima di abbandonare l’attività e tornare dopo diversi anni a lavorare come scultore. «Kadish era un artista unico e originale, rimarca Pitts. I suoi murales in Messico e in California sono stati una prima piattaforma di esplorazione. Sono contento che più persone potranno vederli dal vivo».

Elizabeth Mistry, 30 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

Il murale di Guston in Messico torna visibile dopo 20 anni di restauri | Elizabeth Mistry

Il murale di Guston in Messico torna visibile dopo 20 anni di restauri | Elizabeth Mistry