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Il Camino di Palazzo Farnese

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Il Camino di Palazzo Farnese

Il più bel camino di Palazzo Farnese

Tramite Fondaco, Palazzetti ha finanziato il restauro del monumentale manufatto del Vignola nel Salone d’Ercole dell’Ambasciata di Francia

Barbara Antonetto

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Per il più bel camino di Palazzo Farnese, lo straordinario edificio rinascimentale sede dell’Ambasciata di Francia, nessuno sponsor poteva essere più adatto di Palazzetti, azienda specializzata in prodotti di riscaldamento domestico con fiamma a vista e utilizzo di fonti rinnovabili quali la legna e il pellet nel rispetto dell’ambiente e degli obiettivi del Green Deal.

Alto 5,5 metri, il camino è un’opera monumentale commisurata alla Sala di Ercole in cui campeggia, il salone principale che da fuori nessuno indovinerebbe essere su due piani e con un’altezza di 18 metri: l’idea è di Michelangelo, succeduto ad Antonio da Sangallo nella progettazione del palazzo la cui edificazione prese avvio nel 1514 per volere del cardinale Alessandro Farnese, futuro Paolo III.
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Dopo la morte del papa i lavori vennero portati avanti da Jacopo Barozzi. Proprio al Vignola si deve anche la progettazione del camino che rappresenta una vera e propria antologia di marmi antichi di cui l’architetto si rifornì nella cava a cielo aperto della Roma dell’epoca, pratica di riutilizzo ampiamente diffusa fin dal Medioevo. Giallo antico, marmo africano, porfido rosso, verde antico, rosso antico, nero antico, portasanta, alabastro fiorito e breccia quintilina: materiali preziosi che si addicevano a un committente raffinato qual era Ranuccio Farnese, nipote di Paolo III, il cui stemma spicca al centro del coronamento del camino sorretto da due putti. Gli altri ornamenti del camino sono molto simili a quelli che decorano la prima pagina del trattato del Vignola, la Regola delli cinque ordini d’architettura (1562).

Il restauro realizzato dal Consorzio Pragma nella persona di Valentina Romè è consistito in un’operazione di manutenzione straordinaria in più fasi: consolidamento dei frammenti marmorei distaccati mediante infiltrazioni di adesivo, pulitura e rimozione dei depositi di polvere e degli strati di sporco e materiali di natura grassa sedimentati (questi ultimi asportati con un gel naturale a base di alghe molto efficace), rimozione delle stuccature non idonee applicate durante il restauro degli anni Trenta, stuccatura e reintegrazione cromatica delle nuove stuccature con velature ad acquarello.
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L’intervento, che ha recuperato la completa leggibilità delle superfici marmoree nonostante le macchie brune dei marmi bianchi dovute all’alterazione di minerali ferrosi al loro interno, ha interessato anche le due grandi statue allegoriche ai lati del camino monumentale: la Virtù della Pace e la Virtù dell’Abbondanza realizzate da Guglielmo della Porta, anch’esse nella seconda metà del Cinquecento, per il sepolcro di Paolo III nella Basilica di San Pietro e poi trasferite in Palazzo Farnese quando il progetto iniziale del monumento venne ridimensionato.

Il mecenatismo di Palazzetti si deve a Fondaco che si è assunto il compito di individuare beni bisognosi di restauro e rintracciare aziende che finanzino il loro recupero. Il rapporto tra Fondaco Italia e Palazzetti ha avuto inizio 17 anni fa con il caminetto della Sala dell’Anticollegio di Palazzo Ducale a Venezia, opera di Vincenzo Scamozzi, ed è proseguito a Torino nella Sala delle Guardie Svizzere di Palazzo Reale. Palazzo Farnese è oggetto di un restauro complessivo avviato nel 2021 per cui durante l’estate rimane «Aperto per lavori».

La Virtù della Pace realizzata da Guglielmo della Porta

La Virtù dell’Abbondanza realizzata da Guglielmo della Porta

Barbara Antonetto, 06 luglio 2023 | © Riproduzione riservata

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Il più bel camino di Palazzo Farnese | Barbara Antonetto

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