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Da sinistra: Giulio Carlo Argan, Lucio Fontana, Peppino Palazzoli ed Enrico Crispolti nella Galleria Blu a Milano nel 1969

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Da sinistra: Giulio Carlo Argan, Lucio Fontana, Peppino Palazzoli ed Enrico Crispolti nella Galleria Blu a Milano nel 1969

Il senso della curiosità di Crispolti

All’interno della bibliografia ragionata dello studioso romano, da lui stesso precedentemente avviata, sono raccolti numerosi studi storico artistici e affondi polemici sul mondo dell’arte dal 1951 al 2018

Guglielmo Gigliotti

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La copertina del volume

Curata da Luca Pietro Nicoletti, la Bibliografia ragionata 1951-2018 riunisce parole e pensiero dello studioso Enrico Crispolti, dal cui fecondo impulso alla ricerca è scaturito un amplissimo numero di studi, saggi, mostre e articoli, spesso rivoluzionari, sul Futurismo, l’arte sociale, la scultura contemporanea, l’Informale, la Pop art e l’attualità. Agli studi storico artistici Crispolti (Roma, 1933-2018) alternava affondi polemici sullo scenario dell’arte. Ma meglio di ogni commento, a descrivere la personalità dell’intellettuale, vengono in soccorso le sue stesse parole, raccolte da Marco Tonelli in un’intervista del 2013, riportata a introduzione del libro.

Ottantenne, alla domanda sui suoi programmi futuri, risponde: «Vorrei non perdere il senso della curiosità, a tutto campo e del dialogo. Con l’aiuto dei mei allievi senesi (e non), scaverò nel mio preziosissimo archivio pieno di sorprese». La raccolta della sua bibliografia era stata infatti già avviata dallo studioso. Sullo scenario artistico recente, asserisce: «Da decenni insisto sulla schizofrenia fra realtà effettuale della ricerca innovativa, che testimonia il tempo, e ufficialità della ricerca, che intrattiene in rassicuranti luoghi comuni, gestita in vocazione di regime e collusione di mercato consumistico». Sul suo rapporto con gli artisti: «Dagli artisti su e con cui ho lavorato ho imparato quanto dai miei maestri effettivi o ideali». Sempre sull’attualità artistica: «Circola un clima di intrinseca debolezza di motivazioni, d’invenzione, di capacità propositiva. Di qui una noia diffusa, un mero intrattenimento, oppure scandalismo a buon mercato. La Biennale, ad esempio, è un’istituzione che ormai da troppi anni dimostra la propria inutilità, palcoscenico per luoghi comuni critico mercantili, incapaci di innovazione conoscitiva». 

Enrico Crispolti. Bibliografia ragionata 1951-2018
a cura di Luca Pietro Nicoletti, 590 pp., ill., Silvana Editoriale, Milano 2024, € 34

Guglielmo Gigliotti, 30 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

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