Alessia Muroni
Leggi i suoi articoliIl britannico Wyndham Lewis (1882-1957) fu tra i più multiformi talenti della sua generazione. Pittore cofondatore del Vorticismo, poeta, critico d’arte, scrittore, critico letterario, mai facile e mai accomodante. Una vita trascorsa in lotta contro tutto e tutti, alimentata da una vis polemica controcorrente che lo rese un personaggio scomodo.
Riuscì a mettersi contro mostri sacri come Proust, Stein, il Bloomsbury Group che frequentò al tempo degli Omega Workshop per poi andarsene sbattendo la porta. Una sua raccolta di scritti dedicati a James Joyce, Ernest Hemingway, William Faulkner, T.S. Eliot e Virginia Woolf è ora pubblicata a cura di Aridea Fezzi Price. Lewis profonde una ricchezza di argomentazioni notevole, sferrando i suoi colpi senza risparmiarsi; e se nel farlo cade a volte in eccessi che finiscono per nuocergli, in altri costruisce scintillanti castelli critici in cui analisi e intuizione si fondono per aprire nuove prospettive.
Significativo l’approccio pittorico, per immagini, alla scrittura. Ne è un esempio il paragonare l’abilità di Hemingway nell’avvicinarsi al linguaggio piatto della quotidianità alle nature morte moderniste polimateriche. Una mente acuta e sempre in guerra, di cui Ezra Pound seppe dare adeguata sintesi: «Non puoi essere così intelligente, in quel modo, senza essere preda delle Furie».
Wyndham Lewis. Uomini senz’arte,
traduzione e introduzione di Aridea Fezzi Price, 208 pp., ill., Neri Pozza, Vicenza 2022, € 22