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A celebrare l’anniversario dell’edificio mantovano affrescato da Giulio Romano l’anteprima mondiale del film «All That Changes You»
- Grazia Mazzarri
- 01 ottobre 2025
- 00’minuti di lettura


Sheila Atim nel film «All That Changes You» di Isaac Julien
Isaac Julien per i cinquecento anni di Palazzo Te
A celebrare l’anniversario dell’edificio mantovano affrescato da Giulio Romano l’anteprima mondiale del film «All That Changes You»
- Grazia Mazzarri
- 01 ottobre 2025
- 00’minuti di lettura
Grazia Mazzarri
Leggi i suoi articoliIn occasione del Cinquecentenario di Palazzo Te a Mantova, la Fondazione Palazzo Te presenta in anteprima mondiale, dal 4 ottobre al primo febbraio 2026, «All That Changes You», la nuova installazione filmica a dieci schermi dell’artista e regista inglese Sir Isaac Julien (Londra, 1960).
«Attraverso la fantasia e l’allegoria di questa nuova installazione filmica, cerco di sovvertire l’egemonia visiva che domina i regimi tecnologici della rappresentazione. Sviluppata in collaborazione con Mark Nash, l’opera si basa su una visione condivisa per reimmaginare la poetica della creazione dell’immagine, ha dichiarato Isaac Julien. Girato a Palazzo Te, il film ha come protagoniste le attrici Sheila Atim e Gwendoline Christie, due dee le cui origini affondano in fonti letterarie come il lavoro filosofico e politico di Donna Haraway, con particolare riferimento al saggio Staying with the Trouble (2016), che sfida le narrazioni dominanti dell’apocalisse, e il romanzo di Naomi Mitchison, Memoirs of a Spacewoman (1962), in cui una scienziata e viaggiatrice temporale racconta le proprie esperienze di ricerca, comunicazione e innamoramento con forme di vita extraterrestri. Entrambe le protagoniste viaggiano nel tempo attraverso spazi architettonici che funzionano come metafore visive e personaggi, delineando differenti temporalità: da Palazzo Te, costruito nel XVI secolo con gli affreschi di Giulio Romano, passando per la postmodernista Cosmic House di Charles Jencks a Londra del XX secolo, fino a una futuristica “astronave” di vetro, progettata da Richard Found e situata tra le campagne inglesi, e al padiglione per la Kramlich Collection di media art creato da Herzog & de Meuron. Questi ambienti possiedono ciascuno un’identità propria».
Curato da Lorenzo Giusti, direttore della GAMeC-Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo dal 2018, il progetto viene presentato negli spazi rinnovati delle Fruttiere della Villa degli ozi e degli svaghi, progettato tra il 1525 e il 1535 da Giulio Romano per Federico II Gonzaga.