Con 271 stampe originali, l’importante mostra presso la Collezione di Fotografia della Sk-Stiftung Kultur di Colonia, «Karl Blossfeldt: Fotografia alla luce dell’arte» (dal 6 settembre al 2 febbraio 2025), presenta per la prima volta da vent’anni a questa parte l’opera fotografica, unica nel suo genere, del maestro della Neue Sachlichkeit e precursore del Neues Sehen, anche scultore e studioso tedesco Karl Blossfeldt (1865-1932), oggi considerato un classico della storia della fotografia, spesso menzionato insieme a nomi del calibro di August Sander e Albert Renger-Patzsch.
La rassegna si basa sulle opere conservate nelle collezioni dell’UdK-Università delle Arti di Berlino dove Blossfeldt si formò come scultore, quando l’istituto si chiamava ancora Centro didattico del Museo delle Arti Decorative, lavorandovi poi per oltre tre decenni, a partire del 1899, in qualità di docente del corso di «Modellazione da piante vive». Composizioni vegetali, calchi e disegni costituivano il materiale delle sue lezioni dove istruiva gli studenti a copiare le sue fotografie del mondo botanico. Tali foto servivano quindi principalmente come materiale didattico; il loro incredibile dettaglio, ottenuto alterando l’apparecchio fotografico con l’inserimento di lenti capaci di ingrandire l'immagine fino a 30 volte rispetto alle dimensioni reali (un prototipo del macro in uso oggi) gli permetteva non solo di ottenere riproduzioni estremamente nitide ma soprattutto di sottolineare la magica aura delle «forme fondamentali della natura», fonte d’ispirazione per future composizioni nel campo delle arti applicate e dell'architettura.
Ma la fotografia era per Blossfeldt non solo uno strumento di insegnamento: la considerava un mezzo espressivo fondamentale dotato di un linguaggio visivo che gli permetteva di partire dal concreto per arrivare all'astratto, una materia di studio e di sperimentazione che l’appassionò tutta la vita, fino alla pubblicazione delle sue due più importanti opere: «Urformen der Kunst» (Archetipi dell'arte, 1928) e «Wundergarten der Natur» (Il giardino delle meraviglie della natura, 1932). La presentazione, pur concentrandosi sull'opera fotografica di Blossfeldt, ne mostra anche alcuni lavori in bronzo affiancati da un ricco apparato di documenti come lettere autografe e altri scritti che, oltre a fornire informazioni sul metodo di insegnamento dell'artista e sul suo ruolo di docente, contengono anche affascinanti riflessioni sul rapporto tra le forme naturali e quelle dell'arte.