Daniela Vartolo
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Dal 17 gennaio al 31 marzo Arte Boccanera presenta la collettiva «For me, abstraction is real!», curata da Katarzyna Kolodziej e Magdalena Komornicka, ed è il risultato di due anni di visite in gallerie, fondazioni e musei a Varsavia, Torun, Poznan, Danzica e Cracovia, e una quarantina di sopralluoghi presso studi di artisti.
«La scelta è caduta su sette giovani artisti polacchi nati negli anni Ottanta, spiega la titolare Giorgia Lucchi. Non rappresentano una corrente o una moda precisa, ma sono interessanti perché rompono con la tendenza del collezionismo italiano a ritrovare nelle opere degli artisti dell’Est europeo rifacimenti storici, politici e sociali». La rassegna ruota attorno a un’astrazione e a un minimalismo basati su soluzioni grafiche e geometriche, sull’analisi della macchia e della linea, sullo studio del colore e delle sue qualità, sui suoi limiti e le sue infinite possibilità.
Nelle opere grafiche in bianco e nero di Cezary Poniatowski appaiono figure umane e nature morte, ma attraverso una monocromatica astrazione geometrica le «storie» di Justyna Kisielewska sono raccontate con il bianco su una tela coperta d’imprimitura dello stesso colore. Tomasz Kowalski utilizza tecniche dimenticate di metaloplastica, Tomasz Baran fa dei suoi quadri monocromatici delle sculture coperte di tela e Piotr Lakomi crea immagini su lastre offset di alluminio con oggetti di uso quotidiano. Infine i lavori di Alicja Bielawska e Katarzyna Przezwanska modificano cromaticamente lo spazio della galleria.
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