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Luca Scarlini
Leggi i suoi articoliVisitando gli spazi del nuovo Museo del Novecento a Firenze, colpiscono i diagrammi e le spiegazioni che accompagnano la creazione di oggetti di design e architetture. A firmare quelle mirabili quanto esilaranti creazioni era il Superstudio, gruppo di avanguardia radicale degli anni Sessanta e Settanta, di cui facevano parte Adolfo Natalini, Cristiano Toraldo di Francia e Gian Piero Frassinelli, che dalla Toscana inviò segnali in Italia e fuori, di cui ora arriva in libreria una interessante memoria, dal titolo La vita segreta del monumento continuo, conversazioni con Gabriele Mastrigli, edita da Quodlibet (186 pp., €17,00).
Il discorso è contrappuntato da rare immagini di mostre e performance: a partire dalla coloratissima Superarchitettura alla Galleria Jolly 2 di Firenze. Il libro racconta, con grazia, un’epoca tumultuosa di scambi e incroci, che tengono sullo sfondo la lezione del Surrealismo, come l’incontro con compagni di strada (tra cui Rem Koolhaas), tra il disegno di città futuribili e la creazione di allestimenti per una linea di scarpe di Ferragamo.
Fino al 6 gennaio, inoltre, al Pac di Milano la mostra «Super Superstudio», a cura di Andreas Angelidakis, Vittorio Pizzigoni e Valter Scelsi, ricostruisce i progetti più importanti ed esplora «enigmi e premonizioni del collettivo radicale che ha rivoluzionato l'arte e l'architettura».

La copertina del volume

Il collettivo Superstudio
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