Particolare di un frammento di statua «naofora» documentato in collezione estense dal 1584

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Particolare di un frammento di statua «naofora» documentato in collezione estense dal 1584

L’Egittomania degli Este

La mostra alla Galleria Estense di Modena racconta la passione della casata per manufatti e reperti dell’antica civiltà del Nilo

L’interesse per l’antico Egitto affonda le sue radici già nel XVI secolo, a Torino, ai tempi del ritrovamento di una statua dedicata a Iside. Ne parlò Emanuele Filiberto Pingone nella sua Augusta Taurinorum (1577) attribuendo al capoluogo piemontese origini appunto egizie, ma fu nel Seicento che Emanuele Tesauro diede alle stampe la Historia della Augusta Città di Torino che, in funzione del programma propagandistico della casata, attribuiva ai Savoia origini egizie

L’egittomania si sviluppò in Piemonte e negli altri regni italiani e anche gli Estensi, a Ferrara e poi a Modena, non furono da meno. Tutto ciò viene raccontato in «Riflessi d’Egitto. Fascinazioni e tracce nelle raccolte estensi» che, dal 6 novembre al 4 maggio 2025, si concentra, con molti pezzi mai esposti, sulla raccolta egizia di casa d’Este. I duchi ferraresi-modenesi, infatti, fin dal XVI secolo si interessarono al mondo dei faraoni, ma la collezione si arricchì di un numero cospicuo di pezzi solo nel 1803 quando, per lascito testamentario del marchese Tommaso Obizzi (1750-1803) i duchi entrarono in possesso di un migliaio di reperti egizi al quale si aggiunse un ulteriore nucleo nel 1830. 

La mostra presenta una selezione della raccolta, tra cui reperti importanti come il grande sarcofago antropoide in calcare bianco con l’iscrizione del capitolo 72 del Libro dei Morti e il nome del defunto Menis, rinvenuto a Saqqara e acquistato da Francesco IV d’Austria-Este (1779-1846) nel 1830 e il frammento di statua «naofora», documentato in collezione almeno dal 1584, ai tempi del duca Alfonso II (1533-97) a Ferrara. Presenti inoltre 50 bronzetti votivi, 19 ushabti, in parte appartenenti al corredo funerario del «sovrintendente dell’esercito» Psamtek-sa-neit, vissuto durante la XXVI dinastia (664-525 a.C.) e una settantina tra amuleti e scarabei incisi. La mostra è poi completata da 16 prestiti del Museo Egizio di Torino: stele, vasetti da cosmesi, statuette policrome, provenienti dalla raccolta di antichità egizie che Carlo Felice di Savoia (1765-1831) acquistò da Bernardino Drovetti (1776-1852) nel 1823, un anno prima della nascita del museo torinese che quest’anno compie 200 anni

Bronzetto raffigurante divinità a testa di ariete, terzo periodo intermedio-epoca tarda, Modena, Galleria Estense

Sarcofago di Menis, inizio epoca tolemaica, II sec. a.C. Calcare Saqqara Acquisto di Francesco IV d’Austria-Este nel 1830. Modena, Galleria Estense

Stefano Luppi, 04 novembre 2024 | © Riproduzione riservata

L’Egittomania degli Este | Stefano Luppi

L’Egittomania degli Este | Stefano Luppi