Sulla bellezza fragile e raffinata del vetro è incentrata una mostra visitabile fino al 15 novembre presso la sede della galleria e casa d’aste Incanto di Torino. L’esposizione ruota intorno alla produzione della fornace muranese di Lucio de Majo e ai suoi artisti. Una fornace che è stata un vivace centro culturale, a cui è stato dedicato un primo, ampio lavoro monografico di recente pubblicazione. Il testo nasce dalla collaborazione fra Sandro Pezzoli, curatore del libro, e la galleria Incanto, con il patrocinio del Comitato Vetri di Laguna. Il volume raccoglie testimonianze della famiglia de Majo e degli artisti che lavorarono in fornace, illustrando attraverso disegni, foto e documenti la produzione del ventennio fra il 1985 e il 2005, il periodo che de Majo dichiarò il più entusiasmante a livello professionale.
L’estro creativo e la volontà di sperimentare nuove tecniche portarono l’azienda a circondarsi di artisti, ma anche di designer e architetti di avanguardia che ne favorirono l’affermazione tanto nel campo dell’illuminazione quanto dell’oggettistica. Un saggio delle peculiarità di quella produzione è offerto ora da Incanto, dove sono esposte 139 opere in vetro. Nella sezione dei pezzi unici spiccano «Fish», un «mobile» multicolore di Alexander Calder, realizzato da de Majo per la Fucina degli Angeli di Egidio Costantini, che interpreta il vetro secondo una declinazione aerea e fluttuante, e un «Omaggio a Piero Dorazio», del 1989, un vaso in vetro soffiato incamiciato con pennellate policrome firmato da Yoichi Ohira, che richiama con efficacia il maestro del colore. Assidua e felice la collaborazione fra la de Majo e l’artista giapponese Ohira, come dimostrano numerose altre opere quali gli «Omaggi» a Daniel Buren e Piet Mondrian, entrambi del 1991, nella sezione dei prototipi e delle prove d’autore, e, nell’ambito delle collezioni iconiche, le bottiglie della collezione Venezia e l’Oriente, con tappi gioiello modellati e molati a mano e la serie dei Calici veneziani. Tutte espressioni della versatilità di Ohira, abile nell’utilizzare le antiche tecniche veneziane per ottenere modernità e leggerezza.
In dicembre Incanto allestirà un’asta sui vetri di Murano e dal mondo, nella quale saranno esitate anche diverse opere ora esposte in mostra.
Nella stessa sede il 20 e 21 novembre avrà luogo un’asta di design la cui selezione spazia dai primi anni del ’900 fino alla produzione contemporanea.