«Torino, Palazzo Madama» (1861-62) di Charles Marville

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«Torino, Palazzo Madama» (1861-62) di Charles Marville

L’Ottocento italiano nelle fotografie della Sandretto

Nella Fondazione Ugo da Como 70 calotipie, carte salate, albumine della collezione della «signora del contemporaneo» raccontano il Bel Paese agli albori del nuovo medium

Per tutti, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo è «la signora del contemporaneo», e del contemporaneo più radicale. Stupisce un po’, perciò, scoprire che la grande collezionista, che nel 1992 avviava una raccolta di maestri della fotografia del nostro tempo, presto abbia volto lo sguardo anche all’indietro, arretrando fino alle radici del medium fotografico, nell’800. Campo d’indagine scelto, lo sviluppo del linguaggio fotografico in Italia, condotto attraverso le fotografie del «voyage en Italie», tappa d’obbligo sin dal ’700 della formazione dei gentiluomini, degli artisti, degli intellettuali del Centro e del Nord Europa, che qui venivano ad abbeverarsi alle fonti dell’antichità classica e godere delle sue bellezze naturalistiche allora intatte. Dopo gli acquerelli e le incisioni delle generazioni precedenti, fu il nuovissimo medium fotografico a fissare sulla carta i monumenti e gli scorci più famosi e spettacolari del Bel Paese: scendendo dal Sempione e dal Brennero, o valicando il confine tra la Francia e la Liguria, i viaggiatori attraversavano le nostre città d’arte in un Grand Tour che prevedeva Torino, Milano, Verona, Venezia, e poi Bologna, Firenze, Siena, Roma, Napoli e, per i più avventurosi, anche la Sicilia; da qui alcuni si spingevano fino alla Grecia e all’Egitto. Per rispondere a una domanda sempre più diffusa, si aprivano così, in quelle città, studi fotografici specializzati, che hanno lasciato un ritratto, veritiero e poetico al tempo stesso, dell’Italia d’allora. 

A permetterci di scoprire questo versante poco noto del collezionismo di Patrizia Sandretto è la mostra «Alle origini del Bel Paese. L’Italia dell’Ottocento nelle fotografie della Collezione Sandretto Re Rebaudengo», presentata dal 27 settembre al 6 gennaio 2025 nella Fondazione Ugo da Como: 70 le fotografie (calotipie, carte salate, albumine) scelte dal curatore Filippo Maggia con l’intento di rappresentare i maggiori fotografi attivi a quel tempo nelle diverse città italiane: Charles Marville a Torino (cui si aggiunge il raro album «Turin Ancien et Moderne», 1867, con fotografie in grande formato di Henri Le Lieure); Adolphe Godard e Celestino Degoix a Genova; Hippolyte Deroche, Francesco Heiland e Luigi Sacchi a Milano; Moritz Lotze a Verona; Fortunato Antonio Perini, Domenico Bresolin, Carlo Naya, Carlo Ponti a Venezia; Leopoldo Alinari e Alphonse Bernoud a Firenze; Robert Macpherson, Giacomo Caneva, Gioacchino Altobelli a Roma; Giorgio Sommer, Robert Rive, Giuseppe Incorpora tra Napoli e la Sicilia, e altri ancora. Dal percorso scaturisce una documentazione dell’Italia dell’800, vista attraverso i luoghi sin d’allora più celebrati, molti dei quali sono oggi sfigurati da un turismo non solo strabordante, ma brutalmente irrispettoso.

«Panorama di Genova» (1865 ca) di Celestino Degoix

«Chiaro di Luna al Foro Romano» (1865-66) di Gioacchino Altobelli

Ada Masoero, 25 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

L’Ottocento italiano nelle fotografie della Sandretto | Ada Masoero

L’Ottocento italiano nelle fotografie della Sandretto | Ada Masoero