Circa 80 lavori tra dipinti e sculture, provenienti da raccolte private, costituiscono il percorso della mostra «Ottocento in collezione. Dai Macchiaioli a Segantini», allestita dal 20 ottobre al 24 febbraio al Castello Visconteo Sforzesco. L’arte italiana della seconda metà dell’Ottocento e il coevo fenomeno del collezionismo rappresentano i due principali temi su cui si focalizza la mostra, articolata in otto sezioni che ospitano i lavori dei più noti protagonisti della temperie artistica degli ultimi decenni del XIX secolo.
In mostra s’incontrano opere come «La Curiosità» di Silvestro Lega, «Aprile» di Antonio Fontanesi, «Hyde Park» di Giuseppe De Nittis (dipinto a Londra nel 1876), «Il pastello rosa» di Giovanni Boldini (ritratto di Emiliana Concha de Ossa), «Venduta!» di Angelo Morbelli, «Gli emigranti» di Giuseppe Pellizza da Volpedo e «Petalo di rosa» di Giovanni Segantini. Dopo il 1860 si sviluppa un nuovo tipo di mecenatismo, con la nascita anche in Italia (dopo Francia e Inghilterra) del mercato dell’arte organizzato in empori e in gallerie, come quella fondata a Milano negli anni settanta del XIX secolo dai fratelli Vittore e Alberto Grubicy, senza dimenticare le rassegne promosse nelle grandi città dalle istituzioni accademiche e dalle Società Promotrici.
La rassegna, curata da Sergio Rebora ed Elisabetta Staudacher, coadiuvati da un comitato scientifico composto da Luisa Martorelli, Fernando Mazzocca e Aurora Scotti Tosini, è organizzata dall’associazione Mets Percorsi d’arte e dalla Fondazione Castello di Novara, col patrocinio della Regione Piemonte e del Comune di Novara, con il sostegno di Banco BPM e di Fondazione CRT.