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Giovanni Pellinghelli del Monticello
Leggi i suoi articoliIl 20 marzo, all’asta di Artcurial passa un marmo eccezionale dello scultore italiano Antonio Canova (1757-1822): noto come «Testa di Calliope», gli studi più recenti e documentati lo definiscono «Ritratto di Maria Luisa d’Asburgo imperatrice dei Francesi nelle vesti di Calliope»: se infatti nel 1964, Gérard Hubert (La Sculpture dans l’Italie Napoléonienne), suggeriva che la Calliope di Canova si ispirasse a Elisa Bonaparte (la notoriamente brutta sorella dell’imperatore), Mario Guderzo vi riconosce e documenta invece un ritratto della seconda imperatrice Marie-Louise.
Il busto, dedicato alla musa della poesia epica Calliope, si pone al centro della serie delle «Teste ideali» di Canova e, oggi stimato 3-4 milioni di euro, ha un «destino» intensamente napoleonico. Ha fatto parte per due secoli della Collezione Gourgaud, creata dal Gaspard Gourgaud (1783-1852), generale del Primo impero fra i più fedeli seguaci dell’empereur, tanto da seguirlo non solo in tutte le campagne ma perfino nell’esilio a Sant’Elena, dove scrisse i propri Mémoirs.
La collezione, avviata dal primo barone Gourgaud, fu effettivamente creata dal pronipote Napoléon Gourgaud (1881-1944) collezionista e mecenate che non solo donò ai Musées Nationaux (tramite la moglie Eva Gebhard, 1886-1959, ereditiera americana sposata nel 1917 e altrettanto nota amante d’arte) opere di Corot, Delacroix, Ingres, Monet, Renoir, Cézanne, Van Gogh, Seurat, Picasso, Léger, Bonnard, Braque e Matisse, ma creò pure nel 1925 il Musée Napoléonien de l'Île d’Aix (da dove Napoleone tentò l’ultima fuga prima di salire a bordo del veliero inglese Bellerophon diretto a Sant’Elena).
Nel 2001, la collezione Gourgaud (dove il busto già appariva con il titolo «Portrait présumé de l’Impératrice Marie-Louise») è stata dispersa dal nipote ed erede Napoléon Gourgaud du Taillis (1922-2010), cofondatore e primo presidente della Fondation Napoléon (1987-2005), in una vendita tenutasi a Parigi nel 2001, a beneficio della fondazione stessa. Idealizzate in un’identità mitica ma basate su personaggi reali, le «Teste ideali» di Canova incarnano una sintesi creativa tipica ed esclusiva.
In quest’opera Canova «cita» esplicitamente le «Nove Muse» antiche della Sala Ottagonale del Museo Pio-Clementino in Vaticano (museo creato su direzione di Canova) riproponendo la figura Calliope e in essa esprimendo ancora un esempio di quella bellezza ideale che la voleva armoniosa, lirica, delicata, naturale e meditativa.
La prima versione di Calliope fu commissionata intorno al 1807 da Giovanni Rosini (poeta e poligrafo, teorico della toscanità della lingua italiana) amico di Canova e il successo dell’opera portò a importanti repliche: da quella per la Contessa d’Albany (Musée Fabre, Montpellier) a questa ora in asta, rivisitata sulle sembianze dell’imperatrice Maria Luisa nell’ambito dell’esperienza di Canova divenuto, su invito di Napoleone, uno degli scultori ufficiali dell’imperatore e del milieu napoleonico, qui realizzando, tra il 1810 e il 1814, celebri sculture: dal ritratto ufficiale di Napoleone alla Venere Imperiale (Paolina Borghese) a questa Calliope (Maria Luisa d’Austria) del 1812 al gruppo Le Tre Grazie per l’ex imperatrice Giuseppina di Beauharnais del 1813.
«Antonio Canova torna a Parigi dopo più di due secoli e ha scelto Artcurial per fare tappa qui nel marzo 2024. Niente esprime meglio di questo meraviglioso busto la grandezza, la potenza e l’eccellenza dell’opera del genio neoclassico. La dignità e la grazia di Calliope ne fanno un capolavoro di scultura senza tempo», ha dichiarato Matthieu Fournier, Direttore associato di Artcurial.

«Ritratto di Maria Luisa d’Asburgo, imperatrice dei francesi, nelle vesti di Calliope» (1812 ca), di Antonio Canova. © Artcurial. Stime: 3-4 milioni di euro
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