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Giovanna Pittalis
Leggi i suoi articoliDopo l’undicesima edizione dell’Expo del turismo culturale in Sardegna, svoltasi dal 7 al 10 novembre e confermatasi tra gli appuntamenti più rilevanti per la promozione del turismo culturale nell’isola, grazie a un programma ricco che mette al centro cultura e territorio, prende avvio una mostra che unisce cultura e legalità: un evento significativo, frutto di un lavoro corale, dedicato alla valorizzazione del patrimonio e alla tutela della memoria collettiva. Al Centro Giovanni Lilliu, parte del circuito che comprende anche l’area archeologica di Su Nuraxi, patrimonio Unesco, e il polo museale Casa Zapata, è stata inaugurata la mostra «Restituzioni. Dal patrimonio depredato al patrimonio restituito», frutto di una straordinaria collaborazione tra la Fondazione Barumini Sistema Cultura e il Comune di Barumini, in sinergia con il Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, le Soprintendenze di Cagliari e Sassari, la Soprintendenza Archivistica, la Direzione Regionale Musei della Sardegna, il Museo Archeologico Nazionale di Cagliari, i musei Sanna e Asproni e gli Archivi di Stato di Cagliari e Sassari.
La mostra propone un autentico viaggio nel tempo e nella memoria della Sardegna, raccontato attraverso reperti, immagini e documenti che testimoniano l’impegno costante nella tutela e nel recupero dei beni archeologici sottratti all’illegalità. L’allestimento rappresenta un esempio virtuoso di collaborazione istituzionale, unendo competenze e professionalità diverse per dar vita a un percorso che mostra come la salvaguardia del patrimonio culturale, una volta restituito alla collettività, diventi un elemento fondamentale per la memoria e l’identità condivisa. Alla presentazione dell’iniziativa hanno preso parte i vertici della Fondazione Barumini, i rappresentanti del Comando dei Carabinieri della Sardegna e del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, insieme ai referenti delle due Soprintendenze e della Direzione dei Musei Nazionali di Cagliari.
Visitabile tutti i giorni al Centro Lilliu, la mostra viene riproposta dopo il successo della prima edizione, arricchita da nuovi reperti recuperati grazie all’impegno e alla professionalità del Nucleo Tutela dei Carabinieri, in un racconto che intreccia legalità, ricerca scientifica e valorizzazione culturale. «L’iniziativa, sottolinea il presidente della Fondazione Barumini, Emanuele Lilliu, valorizza sotto ogni aspetto le attività di tutela svolte dal Comando Carabinieri in collaborazione con gli uffici periferici del Ministero, anche per sensibilizzare il pubblico sull'importanza della protezione del patrimonio culturale e promuovere la cultura della legalità». La selezione dei reperti esposti, resa complessa dalla grande quantità e varietà dei beni recuperati, è stata impostata per restituire un ampio panorama cronologico e culturale, privilegiando oggetti restituiti attraverso operazioni di rilievo anche internazionale o grazie a segnalazioni e servizi coordinati, affiancati a materiali già presentati in iniziative analoghe. L’esposizione offre così un’occasione preziosa per riflettere sul valore della tutela e sul lavoro silenzioso, ma costante, delle istituzioni impegnate nella salvaguardia dei beni culturali. Attraverso le opere recuperate, l'attività dei Carabinieri racconta una storia di legalità, competenza e dedizione che restituisce alla collettività non solo i manufatti sottratti, ma anche la memoria e l’identità che essi custodiscono. La rete di collaborazioni istituzionali, nata e rafforzata in questa occasione, dimostra la forza della cooperazione tra enti pubblici e forze dell’ordine nel proteggere, valorizzare, rendere sempre più accessibile e condiviso il patrimonio culturale della Sardegna.
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