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Gaspare Melchiorri
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L’attrice Eleonora Duse (1858-1924) intrattenne intensi rapporti epistolari con artisti, scrittori, intellettuali della sua epoca: a titolo di esempio, con Luigi Pirandello, Grazia Deledda, Mariano Fortuny, Sibilla Aleramo, Ada Negri, Giovanni Papini, Mary Pickford, Isadora Duncan e Margherita Sarfatti. I carteggi, custoditi dall’Archivio Duse alla Fondazione Giorgio Cini di Venezia, riflettono gli ambienti internazionali in cui si muoveva la celebre artista.
Dal 16 giugno l’Istituto per il Teatro e il Melodramma presenta un nuovo allestimento della Stanza Duse, lo spazio espositivo e di ricerca che da quindici anni è aperto nell’area monumentale della Fondazione veneziana. Fino al prossimo 6 gennaio sarà visitabile «Illustre Signora Duse», «un omaggio intimo e corale a questa grande attrice, figura centrale del teatro europeo tra Otto e Novecento»: così lo definisce Maria Ida Biggi, la direttrice dell’Istituto, che è anche docente di Storia del Teatro all’Università Ca’ Foscari di Venezia.
All’interno della Stanza Duse si snoda un percorso tra lettere, fotografie, copioni, documenti amministrativi, locandine e materiali d’epoca provenienti dall’Archivio. Il nuovo allestimento si presenta quindi come un viaggio tra parole, immagini e documenti, e riprende il lavoro di ricerca raccolto nel libro Illustre Signora Duse. Cento voci dall’archivio dell’attrice (Marsilio, 2024), curato da Marianna Zannoni, coordinatrice scientifica dell’Istituto.
Il volume presenta infatti una selezione di cento voci che hanno intrattenuto con Eleonora Duse rapporti artistici e amicali, tra cui attrici e attori, intellettuali e letterati. Dalle lettere alla Duse, punto di riferimento per tante personalità della cultura e della società dell’Italia e dell’Europa del primo Novecento, emergono ricordi di incontri, scambi di opinioni, condivisione di progetti e visioni creative.
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