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Una veduta dell’installazione «Criptoamore» di Daniele Accossato in collaborazione con Parallelia

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Una veduta dell’installazione «Criptoamore» di Daniele Accossato in collaborazione con Parallelia

La Loffredo Foundation nel segno dell’arte, dell’inclusione e della creatività

Ha avuto luogo ieri, 10 dicembre, la serata di gala organizzata dalla fondazione per raccogliere fondi a sostegno del proprio programma di mostre del 2026, nonché suo personale progetto per supportare gli artisti emergenti

Olga Scotto di Vettimo

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«La Loffredo Foundation for Arts and Inclusion nasce con un’idea semplice ma radicale: l’arte non può essere privilegio, non può essere un mercato chiuso; deve essere un ecosistema che protegge, sostiene, insegna, accompagna», dichiara il fondatore Giuseppe Loffredo, al termine dell’evento «Crash 2.0», organizzato il 10 dicembre a Palazzo Reale di Napoli. Nel segno dell’arte, dell’inclusione e della creatività, la serata di gala, che replica una formula già testata lo scorso 22 marzo in un’altra dimora reale, la Reggia di Caserta (con la presentazione di «Crash», installazione collettiva sui temi dell’identità, dell’inclusione e della libertà espressiva), è stata finalizzata alla raccolta fondi per la realizzazione del programma che la fondazione promuove per il 2026 e che prevede un nutrito numero di mostre: «Senza Colore» di Annachiara Rella, a cura di Luca Bellandi, presso Iconic Art System a Caserta (14-28 febbraio); il progetto multimediale di Alessandro Malossi (da marzo); «The Private Collection» di Rocco Ritchie, a cura di Giuseppe Loffredo, mostra diffusa nella città di Caserta (4-18 aprile); la personale di Marco Grasso, a cura di Elena Di Raddo, all’ADI Museo del Design di Milano (30 marzo-30 aprile); «Neapolis e Mari Revelata-Napoli svelata dal mare» di Pedro Perdomo, a cura di Marco Grasso (Napoli, giugno); la mostra di Daniele Accossato, presso il Parco Archeologico di Paestum (luglio-agosto); un’installazione monumentale di Angelo Accardi (Roma, autunno); la personale di Luca Bellandi, presso il Museo Diocesano di Caserta (5-26 dicembre 2026). Inoltre è in programma «Art Cities», progetto espositivo itinerante che si svolgerà tra il 2026 e il 2027 in dodici città italiane, con artisti che già lavorano con la Loffredo Foundation e altri locali ed emergenti, selezionati attraverso una specifica call.

La serata, a cui hanno partecipato artisti, collezionisti, esponenti delle istituzioni e della moda, è stata scandita da una performance teatrale dell’attrice Paola Minaccioni e da una esibizione della cantante Ivana Spagna, mentre dalla collaborazione con Parallelia AI Creative Studio è stata sviluppata un’installazione che utilizza l’IA come estensione del gesto creativo degli artisti Marco Grasso («Born  of Fire»), Pedro Perdomo («Anima di Napoli»), Daniele Accossato («Criptoamore»), Luca Bellandi («Ink Out»), Angelo Accardi («Odissea»).

«In questi anni abbiamo costruito un percorso che non è fatto solo di eventi, ma di visioni. Dalla nascita di Iconic come primo spazio fisico e simbolico, alla costruzione della nostra rete curatoriale, agli interventi pubblici e al nostro impegno verso gli artisti emergenti», aggiunge ancora Giuseppe Loffredo, definendo la mission della fondazione, che nasce da un’idea sviluppata a partire dalla Iconic Art System, la cui prima sede è stata aperta a Caserta nel 2024 per offrire spazio di confronto e di visibilità ad artisti che intendono sottrarsi alle mere logiche del mercato. Dal riscontro positivo di questo primo progetto, è nata nel gennaio 2025 la Loffredo Foundation for Arts and Inclusion, dedicata alla promozione dell’arte contemporanea, attraverso la valorizzazione dei giovani artisti e allo sviluppo di progetti culturali e sociali. Impresa, arte e impegno sociale, assieme a condivisione, tutela dell’arte e inclusione costituiscono le linee che animano le attività della fondazione, che supporta gli artisti emergenti nell’accesso alle risorse, nell’accompagnamento curatoriale, nella consapevolezza contrattuale, costituendo un nuovo alternativo ecosistema dell’arte, il cui network intende creare opportunità concrete e continuative. Tutte le attività della Fondazione (vendite delle opere attraverso la rete di gallerie Iconic Art System, eventi charity), con il supporto operativo di Iconic Art System, contribuiscono a nuovi investimenti in progetti sociali o in nuove mostre, attraverso un modello di economia circolare che «protegge, sostiene, insegna e accompagna».

Una veduta dell’installazione «Odissea» di Angelo Accardi in collaborazione con Parallelia a Palazzo Reale, Napoli

Olga Scotto di Vettimo, 11 dicembre 2025 | © Riproduzione riservata

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