Federico Castelli Gattinara
Leggi i suoi articoliIl percorso, collegato al già visitabile Museo archeologico Lavinium, tocca l’Heroon di Enea, un tumulo di circa 18 m di diametro (VII secolo a.C.), identificato come la sepoltura di Enea a partire da una leggenda ripresa da Cassio Dione, Dionigi di Alicarnasso e altri, e l’area sacra vera e propria, un contesto arcaico monumentale scoperto negli anni ’50 che ha fornito molti materiali votivi in terracotta esposti al museo e dove scavi più recenti hanno rivelato un 14esimo altare, oggi restaurato e visibile anch’esso.
Sarà il Comune di Pomezia a farsi carico di organizzare e gestire la fruizione pubblica dell’area, anche grazie al mecenatismo di Johnson&Johnson. «Lavinium, sottolinea la soprintendente Alfonsina Russo, è un importantissimo centro religioso antico all’interno della tenuta dei principi Borghese a Pratica di Mare, un complesso fondamentale per la conoscenza del Latium Vetus, con i suoi 13 monumentali altari di tufo, rossi in origine, eretti tra il VI e il IV sec.a.C., l’edificio delle cerimonie e i resti di due fornaci per la produzione di oggetti votivi».
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