Daniela Vartolo
Leggi i suoi articoli115 gallerie e un testimonial, Salgari, ad ArtVerona
Prosegue l’impegno di ArtVerona, giunta alla sua undicesima edizione (dal 16 al 19 ottobre), nel supportare e valorizzare il sistema dell’arte italiano attraverso un una serie di incontri, concorsi e fondi e puntando sulla qualità come indirizzo della manifestazione, affinando l’obiettivo identitario con partecipazioni e progettualità di spessore in fiera e in città: 115 gallerie partecipanti, 16 spazi italiani indipendenti, 18 editori e servizi per l’arte.
A fronte di un numero rilevante di espositori entrano nuove gallerie, come testimonia «Raw Zone», format dedicato al mercato emergente e «volto alla sperimentazione, attraverso progetti monografici espressamente realizzati e con un’attenzione verso realtà italiane dinamiche anche al di fuori dei confini nazionali», come spiega Andrea Bruciati, direttore artistico della manifestazione.
Gli eventi cittadini quest’anno hanno avuto come piattaforma tematica l’immaginario proposto da Emilio Salgari nei suoi romanzi: «Le meraviglie del 2000», curata da Beatrice Benedetti e Paola Marini, è una mostra che fa dialogare 18 capolavori del Museo di Castelvecchio con altrettante opere contemporanee tratte dalla sezione India-Cina-Pakistan della Collezione «Arte 2000» di Antonio Sabelli (11 ottobre-13 dicembre); «Il tesoro misterioso» è invece il titolo dell’allestimento site specific di Herbert Hamak al Museo Lapidario Maffeiano, a cura di Hélène de Franchis e Paola Marini (16 ottobre-13 dicembre).
Alla Biblioteca Civica e Accademia di Belle Arti 10 video di artisti internazionali, selezionati da Elisa Fantin in «La giraffa bianca», interpretano poi il viaggio nell’accezione salgariana di occasione di un mondo possibile grazie all’immaginazione e il suo aspetto fallimentare. Duplice sede anche per la mostra fotografica «La regina dei Carabi», curata dallo stesso Bruciati, che presenta una sessantina di scatti di 12 artiste internazionali i quali privilegiano le tracce del reale per una costruzione surreale dell’universo, presso il Museo dell’Opera (AMO) e La Maison du Couturier.
Infine alla libreria Feltrinelli nella mostra «Alberto Messina. Un’idea di spleen», a cura di Angela Madesani, immagini ispirate al mondo salgariano diventano accenni evocativi della vita e delle opere dello scrittore.
Con un piano di acquisizioni che quest’anno si attesta a 150mila euro, ArtVerona si conferma un appuntamento importante in virtù del suo percorso di ricerca e sperimentazione avviato in questi dieci anni che, grazie anche al suo consolidamento istituzionale, ha saputo ampliare le proposte in fiera e in città e la sua internazionalizzazione.
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Continua l’irresistibile crescita di ArtVerona, giovane e italiana