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Matthias Stom, Esaù vende la primogenitura a Giacobbe, olio su tela, cm 51 x 84, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo (in deposito da una collezione privata) © Archivio Fotografico Musei Civici di Brescia/Fotostudio Rapuzzi

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Matthias Stom, Esaù vende la primogenitura a Giacobbe, olio su tela, cm 51 x 84, Brescia, Pinacoteca Tosio Martinengo (in deposito da una collezione privata) © Archivio Fotografico Musei Civici di Brescia/Fotostudio Rapuzzi

La luce caravaggesca si impone su Matthias Stom a Brescia

L’esposizione, curata da Gianni Papi, presenta tutte le opere conservate sul territorio lombardo del pittore fiammingo

Dal prossimo 18 settembre la Pinacoteca Tosio Martinengo a Brescia ospita una importante rassegna su Matthias Stom (1600-1650). L’esposizione, curata da Gianni Papi, tra i più influenti storici dell’arte seicentesca, presenta tutte le opere conservate sul territorio lombardo del pittore fiammingo, la cui intera vicenda, nonostante la qualità espressa nei dipinti, risulta tutt’ora in gran parte misteriosa. Alle opere allestite in Pinacoteca Tosio Martinengo si aggiunge la pala della chiesa di Santa Maria Assunta a Chiuduno (BG), che per le proprie dimensioni risulta di difficile trasferimento, ma che sarà idealmente parte del percorso espositivo. A Brescia giungeranno da Bergamo quattro importanti capolavori da collezione privata (Incredulità di san Tommaso; Dedalo mette le ali a Icaro; Guarigione di Tobia; Cristo fra i dottori), tre fondamentali capolavori dell’Accademia Carrara tra cui due soggetti a lume di notte, nei quali l’artista era specializzato, e un San Giovanni Battista dal convento di San Bartolomeo. Saranno inoltre esposti il grande quadro con Vespasiano che libera dalle catene Giuseppe Flavio, da Santa Maria Assunta a Soncino (CR), e tre opere della Pinacoteca Tosio Martinengo: Incredulità di san Tommaso e due inediti. La parabola creativa di Stom si può suddividere in diverse stagioni; da quella iniziale, svolta tra Anversa e Utrecht, a quella romana, la più importante e decisiva per la sua carriera, il soggiorno napoletano, documentabile tra il 1635 e il 1638, quindi quello palermitano, intorno al 1640, dove esegue una strabiliante quantità di opere dalle dimensioni notevoli. Nel 1643 è poi a Venezia e vi sarà ancora presente nel 1645, per poi non lasciare più tracce documentarie di sé. Fino al 15 febbraio 2026.

Matthias Stom, Incredulità di san Tommaso, olio su tela, cm 121 x 172, collezione privata © Fotostudio Rapuzzi

Chiara Visconti, 30 luglio 2025 | © Riproduzione riservata

La luce caravaggesca si impone su Matthias Stom a Brescia | Chiara Visconti

La luce caravaggesca si impone su Matthias Stom a Brescia | Chiara Visconti