«Watching the Earth set» è la prima personale di Nour El Saleh (Beirut, Libano, 1997) con Cassina Projects (a Milano, dal 12 febbraio al 21 marzo).
Lavorando d’istinto e senza una pianificazione preliminare, le opere di El Saleh rivelano frammenti di ambienti familiari ma non abitabili. L’artista si affida alla pittura come metodo di indagine nelle regole e nelle dinamiche che potrebbero entrare in gioco in questi spazi ipotetici. Corpi, animali e umanoidi si fondono sia l’uno con l’altro sia con il luogo in cui si trovano.
La creatività dell’artista libanese scardina le fondamenta dell’estetica, dove identità e alterità sono interpretate a metà tra tenerezza e repulsione, mentre i corpi come simulacro di decadenza. La luce, nei suoi scenari, si fa flusso vitale che connette gli esseri rappresentati all’ambiente circostante, andando a mettere in secondo piano qualsiasi tipo di pretesto narrativo. Le opere oniriche di El Saleh esplorano le nozioni di luogo, appartenenza e memoria selettiva, recuperando riferimenti teatrali, maschere e costumi.