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Nadia Zenato

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Nadia Zenato

L’alchimia tra arte e vino spiegata da Nadia Zenato

La passione per la fotografia, i progetti di residenza, un laboratorio permanente di studio e sperimentazione e un premio per sostenere la fotografia contemporanea ad ArtVerona. Per Zenato l’arte è un’esperienza inclusiva, un progetto culturale condiviso

Nicola Zanella

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Nadia Zenato guida con la sua famiglia la Zenato Azienda Vitivinicola. Una storia familiare di successo, ma anche un grande amore per l’arte che si sviluppa con vari progetti, non ultimo il supporto ad ArtVerona.

Come è nato il suo interesse per l’arte? E quali artisti segue maggiormente?

Sono una persona curiosa e l’arte, soprattutto quella contemporanea, mi ha sempre affascinata. Un interesse che si è sviluppato negli anni in cui ho studiato a Londra e durante i miei viaggi nelle grandi città internazionali come New York, dove mi reco spesso per lavoro. Sono appassionata di pittura e grazie alla conoscenza dell’architetto Giovanni Bo e ai progetti che abbiamo realizzato insieme mi sono interessata all’architettura. Negli ultimi anni gli artisti che seguo maggiormente sono quelli che lavorano con l’immagine fotografica, un linguaggio con una forte vocazione alla ricerca, capace di esprimere valori contemporanei pur rimanendo ancorato alla realtà, come il nostro vino.

Quali sono i progetti della sua impresa legati all’arte?

Il mondo dell’arte ha sempre avuto un ruolo importante nella nostra famiglia e nella nostra azienda, quasi un’estensione naturale del nostro modo di lavorare, della nostra passione che ci porta a intrecciare il lavoro di viticoltori con il rispetto per il territorio e una naturale spinta verso il bello. La decisione di investire e supportare l’arte in modo strutturato si è concretizzata nel 2019 con la creazione della Zenato Academy, un laboratorio permanente di studio e sperimentazione in campo culturale, e in particolare nell’ambito fotografico, e un luogo ideale attraverso cui sostenere giovani artisti. Dopo l’esperienza quadriennale di «Vino. Oltre gli oggetti/il paesaggio/il ritratto/la fotografia», che ha visto la partecipazione di studenti di quattro scuole internazionali di fotografia, dall’Accademia di Belle Arti di Brera, alla scuola F/16 di Berlino, alla FMAV di Modena e alla School of Visual Art di New York, nel 2024 abbiamo inaugurato una nuova fase del progetto, coinvolgendo singoli artisti under 40, lasciati completamente liberi di rappresentare i valori che percepiscono vivendo la realtà della Cantina. L’ultimo progetto realizzato è stata la mostra fotografica con Libro d’Artista «Rosa Sentinella» di Rachele Maistrello. Proprio in questi giorni abbiamo ospite in azienda per una residenza di una settimana un’artista messicana: realizzerà il prossimo progetto che presenteremo in occasione di Vinitaly 2025.

Dal Libro d’Artista «Rosa Sentinella» di Rachele Maistrello

Quale apporto positivo può dare l’arte in azienda?

Il confronto con artisti, e artisti giovani, ci ha insegnato a cambiare prospettiva, a rovesciare i punti di vista, a osservare noi stessi e il nostro lavoro con leggerezza e ironia, riscoprendo valori nuovi e inattesi. Superati la sorpresa e lo scetticismo iniziale, l’iniziativa è diventata presto un’esperienza inclusiva, che ha dato a tutti la possibilità di mettersi in gioco, raccontarsi e poi riconoscersi parte di un progetto culturale condiviso.

Arte e vino è un connubio sempre più diffuso, qual è l’alchimia che unisce queste due realtà?

Entrambi raccontano storie di territorio, creatività e innovazione. Sia l’arte che il vino esprimono identità e valori, e nel tempo sono diventati mezzi per connettere culture e persone. Il vino, come l’arte, non è solo un prodotto, ma il risultato di scelte, visioni e processi che parlano del presente e guardano al futuro. Con la Zenato Academy e la direzione artistica di Luca Panaro abbiamo scelto la fotografia come linguaggio preferenziale proprio per la sua capacità di comunicare in modo diretto e contemporaneo. Attraverso l’obiettivo dei giovani artisti, con il loro sguardo libero e disincantato che si muove tra realtà e immaginazione, scopriamo nuove prospettive e immagini inedite della nostra realtà. L’alchimia tra arte e vino risiede proprio in questo: nella capacità di entrambi di far emergere un legame profondo tra l’opera creativa e la terra da cui nasce. Entrambi parlano un linguaggio universale, che supera le barriere geografiche e culturali e che riesce a unire le persone attraverso esperienze sensoriali uniche, siano esse visive o gustative.

Vino Oltre, Bregamo © Zenato Azienda Vitivinicola

Mi racconta della vostra collaborazione con ArtVerona? In che modo l’arte e una fiera contribuiscono allo sviluppo culturale di un territorio?

Quest’anno abbiamo deciso di assegnare il Premio Zenato Academy per la fotografia contemporanea ad ArtVerona, con l’obiettivo di dar vita a una vera partnership nel campo culturale, per intercettare il linguaggio contemporaneo e valorizzare le realtà emergenti. Premio che nasce nel 2019 dal desiderio di sostenere gli artisti più sperimentali e collaborare con istituzioni e gallerie che portano avanti un’attività di ricerca. Il Premio è rivolto agli artisti under 40 che si esprimono con il linguaggio fotografico e ha lo scopo di acquisire un’opera da porre in dialogo con gli altri lavori raccolti in collezione. Allo stesso tempo abbiamo deciso di sostenere la Fiera in qualità di Wine Sponsor, per il ruolo fondamentale che ArtVerona ha nell’essere catalizzatore di idee, visioni e connessioni e di valorizzare il patrimonio culturale di un territorio di cui noi stessi siamo custodi e ambasciatori nel mondo. Ritengo che sia una rete virtuosa che permette a un territorio di crescere e di posizionarsi in modo distintivo a livello nazionale e internazionale.

Nicola Zanella, 23 settembre 2024 | © Riproduzione riservata

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