A sinistra, «Ophelia» (particolare, 1983), di Hélène Delprat; a destra, «Untitled (particolare, 2024(, di Hélène Delprat

© Hélène Delprat, Adagp, Paris, Cortesia dell’artista e della Galerie Christophe Gaillard (a sinistra); © Hélène Delprat, Adagp, Paris, Cortesia dell’artista e della Galerie Christophe Gaillard, foto Rebecca Fanuele (a destra)

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A sinistra, «Ophelia» (particolare, 1983), di Hélène Delprat; a destra, «Untitled (particolare, 2024(, di Hélène Delprat

© Hélène Delprat, Adagp, Paris, Cortesia dell’artista e della Galerie Christophe Gaillard (a sinistra); © Hélène Delprat, Adagp, Paris, Cortesia dell’artista e della Galerie Christophe Gaillard, foto Rebecca Fanuele (a destra)

L’arte di Hélène Delprat: truculenta, umoristica e commovente

La prossima primavera l’autrice francese presenta in un allestimento alla Fondation Maeght oltre 60 opere che ne ripercorrono l’intera carriera

Reduce da un anno di celebrazioni per il 60mo anniversario della sua istituzione, che ha visto un aumento di quasi il 46% dei visitatori, il programma 2025 della Fondation Maeght di Saint-Paul-de-Vence si concentrerà sulle donne artiste e curatrici. In primavera, Hélène Delprat sarà oggetto di un allestimento sotto la curatela di Laurence Bertrand Dorléac. In estate, fari puntati invece su Barbara Hepworth, in una mostra a cura di Eleanor Clayton.

La mostra su Hélène Delprat (1957), in programma dal 22 marzo al 9 giugno, esplora il mondo dell’artista francese, la cui storia si interseca con quella della Fondation Maeght. All’età di 16 anni vi scoprì il Museo immaginario di Giacometti e Malraux, che le lasciò un’impressione duratura. L’intera carriera artistica di Hélène Delprat è illustrata (sotto un titolo poetico, preso in prestito dal drammaturgo e scrittore Alfred Jarry: «Ascoltate! È un’eclissi») in un percorso di oltre 60 opere, che talvolta rispecchia alcuni suoi sentieri meno battuti rispetto alla sicura strada ordinaria, a partire, per esempio, dal periodo trascorso all’École des Beaux-Arts.

L’artista reinterpreta tutto ciò che ama profondamente nell’arte, nella letteratura, nel cinema e nella vita quotidiana, dai media, ai caffè, agli alberghi, alle passeggiate. La sua arte, infestata dai fantasmi della storia (in particolare della guerra) e della storia dell’arte (da Piero della Francesca a William Hogarth, da Ad Reinhardt a Paul McCarthy), è sempre influenzata da immagini popolari e familiari. Raccoglie avidamente immagini della stampa, ritagli della «Gazette Drouot», vignette del passato e del presente, stampando, fotocopiando e archiviando continuamente. Gli episodi traumatici della sua vita sono spesso criptati in rebus. La sua propensione a trasformare il peggio in derisione rende la sua arte vibrante, truculenta, umoristica e commovente.

Oltre 60 dipinti (anche di grande formato), disegni, sculture, filmati, fotografie e ceramiche saranno esposti in otto sequenze. Due sculture originali concepite e create per le piscine della Fondation Maeght daranno il tono all’esposizione fin dall’ingresso al museo.

Redazione, 28 gennaio 2025 | © Riproduzione riservata

L’arte di Hélène Delprat: truculenta, umoristica e commovente | Redazione

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