Attento indagatore di un mondo che stava drasticamente cambiando, con le sue immagini testimoniali e, allo stesso tempo, evocative della Parigi di inizio Novecento, Eugène Atget è considerato a tutti gli effetti il padre della fotografia documentaria.
A lui, fino al 19 settembre, la Fondation Henri Cartier-Bresson dedica la mostra nata dalla collaborazione con il Musée Carnavalet-Historie de Paris che, con più di 9mila fotografie, ne custodisce il più grande archivio.
Composta da circa 150 stampe vintage, «Eugène Atget. Voir Paris» racconta il passato nel momento esatto in cui sta diventando tale. Le strade parigine che da lì a poco saranno invase dalle prime automobili a scoppio, nelle sue lastre sono deserte.
I quartieri storici destinati a essere rasi al suolo per la costruzione dei grandi boulevard che attraversano il centro, qui sono ancora un insieme di case ammassate e vicoli stretti.
Non mancano gli scatti realizzati nelle zone ai limiti della città, ora fagocitate nel fitto reticolo metropolitano, la natura malinconica ai lati della Senna e le iconiche immagini delle vetrine di negozi e artigiani.
Fra gli autori influenzati dal suo lavoro ritroviamo lo stesso Henri Cartier-Bresson, il quale, prima di concentrarsi sui reportage che lo hanno reso celebre, ha iniziato a scattare ispirandosi proprio alle fotografie di Atget.